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Open e Open Arms, in nome del popolo indagato

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Tommaso Cerno
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Visto che in Italia ci hanno raccontato che la scienza ha sempre ragione, ditemi se serve uno scienziato per capire che due processi a due leader politici di nome Matteo, che hanno pure loro lo stesso nome, Open e Open Arms, che tengono stritolati per quelle cose che la sinistra ci vieta di pronunciare al Concertone di Capodanno ma che invece gli italiani normali chiamano palle, ha qualcosa di strano.

Così come veder crollare un’impalcatura di accuse che ha contaminato il clima politico e democratico dell’Italia per un’intera legislatura sotto i colpi del nulla cosmico che stava dentro quell’inchiesta ci fa capire due cose: o c’è una magistratura innamorata della politica o c’è una magistratura disinnamorata del diritto, perché evidentemente non lo conosceva bene. Detto che detesto la prima ipotesi ma considero peggiore la seconda, mi accingo oggi ad attendere l’altra sentenza, dell’altro processo Open (Arms) e dell’altro Matteo nazionale, al secolo Salvini. Anche i sassi sanno cosa penso del crimine che ha riempito l’Italia di clandestini e della sinistra che lo protegge. Anche se so che ormai in nome del popolo italiano (pardon indagato) sono capaci di tutto.

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