cernobyl
Lo sciopero più pazzo del mondo
Giovedì gnocchi, venerdì sciopero si dice ormai a Roma. Ma mentre ve ne starete a casa perché gli autobus e le metro sono fermi, oppure proverete ad andare al lavoro fra code di auto e corse a piedi sotto la pioggia, trovatevi qualche minuto per leggere le ragioni dell’ennesimo stop che il ministro Matteo Salvini ha cercato di ridurre a quattro ore, ma che i giudici del Tar hanno riportato all’orario originale. Leggerete che gli autoferrotranvieri dei Cobas in effetti hanno un’ottima ragione per rompervi le scatole e lasciarvi a piedi.
C’è «il crescente coinvolgimento dell’Italia nei teatri di guerra», recita il comunicato, ma se non vi basta «tale guerra sta ad Est quanto nel sostegno al genocida governo israeliano». Altro motivo per cui voi non potrete prendere l’autobus è per protestare in favore di «una vera tassazione sui super profitti delle banche e delle compagnie energetiche», le stesse banche e compagnie che in dieci anni la sinistra al governo invece foraggiava. Ah no scusate, dimenticavo, c’è pure l’onnipresente decreto Cutro «che riporterà nella clandestinità migliaia di lavoratori migranti». Qui, se posso fare un appunto, clandestini lo sono già.