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Guardie, ladri e Pasolini. L'inseguimento di Ramy a Milano

Tommaso Cerno
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Se c’è una cosa certa in Italia è che se di mestiere fai il poliziotto o il carabiniere guadagni poco, rischi la vita e appena succede qualcosa finisci sotto processo. I veri proletari sono loro, citando anzi rilanciando Pierpaolo Pasolini. Perché le forze dell’ordine rispondono di ogni parola, di ogni gesto, di ogni reazione.

Sembra quasi che non interessi tutto quello che fanno senza che si sappia. Dalle indagini più complesse dentro le organizzazioni criminali internazionali fino al microcrimine, parola del politically correct, che offende le persone che ogni giorno si sentono in pericolo perché abbiamo riempito il Paese di disperati che finiscono per delinquere.

Dispiace a tutti che Ramy sia morto ma se scappi per otto chilometri dall’alt dei carabinieri e scatta un inseguimento può succedere che ci lasci la pelle. Sono i rischi del mestiere. Bastava che i due soggetti in fuga si fermassero come tutti gli italiani a cui viene alzata la paletta. Noi apriremo un altro grande dibattito sulla giustizia, invece dovremmo aprirlo sull’ingiustizia, in un Paese dove Ramy non doveva scappare e dove i carabinieri non avrebbero dovuto lanciarsi in un inseguimento.

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