l'editoriale di cerno
Stellantis, quante risate per la sinistra contro Elkann
Questa Italia ogni tanto ha bisogno di sorridere. E dobbiamo ringraziare Schlein, Conte e Landini se la risata è perfino esagerata. Dopo anni di silenzi, mentre Elkann trasferiva miliardi e produzioni della ex Fiat, foraggiata per un secolo dai soldi degli italiani, ai soci e alla finanza internazionale, i tre leader della sinistra in questione pontificavano, moraleggiavano, inquisivano, emendavano, promettevano, insultavano, si pavoneggiavano sulle prime pagine della Repubblica di Jaki.
Poi qualche settimana fa il segretario della Cgil si è risvegliato bombarolo, ha inneggiato a una grande rivolta lasciando attoniti gli italiani che ogni mattina vanno a lavorare e ha messo in scena una specie di sciopero in formato maxi per creare un grande diversivo. Obiettivo di tale sceneggiata la solita fascista buona per tutte le stagioni della contestazione, Giorgia Meloni.
Ma un bel mattino Conte, Schlein e Landini si scoprono difensori dell’auto italiana, quella che hanno incenerito con la propaganda green dell’Europa. E si presentano a Pomigliano. Mi fermo qui perché non riesco a smettere di ridere.