Fratelli d'Italia spegnete la fiamma così Meloni sarà un premier europeo
Spegnere la fiamma per accendere, invece, la luce di un grande partito conservatore per l’Europa e per l’Italia.Questa potrebbe essere l’importante operazione politica avviata con l’input intelligente del ministro peri rapporti con il Parlamento Luca Ciriani per Fratelli d’Italia. Finalmente si apre, dentro FdI, un modo di guardare avanti, di operare nel presente progettando il futuro, aldilà di quell’«oggicrazia» che attanaglia il modo di far politica in questo Paese. Onestamente, la fiamma è un orpello un po’ obsoleto, che non rappresenta certo il meglio della storia del conservatorismo italiano, essendo - in qualche modo - legata al ricordo della Repubblica di Salò. Forse spegnere la fiamma, cancellandola finalmente dal simbolo, potrebbe avere per FdI una funzione simile, mutatis mutandis, a quella che ebbe quella missione di Stato di Gianfranco Fini in Israele per Alleanza Nazionale, in cui dichiarò che «il fascismo è stato un male assoluto». Si tratterebbe, quindi, di togliere ormeggi imbarazzanti e andare oltre.
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Con la definitiva transustanziazione non solo di Meloni da leader a premier, che già è avvenuta al meglio, ma anche da leader con ipoteche sovraniste a vero leader europeo conservatore. D’altronde, l’operazione è stata già avviata. Perché forse alcuni non hanno ancora capito la rilevanza e il significato della nomina di Raffaele Fitto, avvenuta in una condizione di concerto tra Meloni e la componente più aperta del Partito Popolare Europeo, con il consenso dei più aperti esponenti anche della sinistra italiana ed europea. Lo spegnimento della fiamma sarebbe, quindi, il modo per sancire la nascita di un partito conservatore, per l’Italia e per l’Europa, che ha tagliato gli ormeggi con gli aspetti più problematici di una storia lontana che va superata. E la stessa «operazione Fitto» ha evidenziato che Meloni ha superato la sindrome del non avere «nemici a destra». Si potrebbe così avviare la rotta per la navigazione nel mare aperto del miglior conservatorismo europeo, agganciandosi, finalmente, alle migliori boe della tradizione e della storia del conservatorismo anche in Italia.
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D’altronde, l’operazione Fitto è nata sulla base di una triangolazione fra Meloni, anche come leader dei Conservatori europei, Antonio Tajani, esponente molto internazionale e autorevole del PPE, e Manfred Weber. Forse, l’atto simbolico dello spegnere la fiamma consentirebbe anche il superamento di certo muscolarismo, troppo diffuso anche dentro Fratelli d’Italia, nel modo di far politica in questo Paese. Meloni così può essere leader e premier, sostanzialmente, dell’unico partito e dell’unico governo forte, a impronta conservatrice, europeo. Fitto ha evidenziato, anche davanti al Parlamento Europeo, la consapevolezza di avere due patrie: l’Italia e l’Europa, così come due patrie ha Tajani, leader di solida formazione europea. Forse, in questo modo si giunge anche alla modifica di certi slogan. Ad esempio, quanto allo slogan «Dio, Patria e famiglia», qualcuno potrebbe ricordare a Meloni che la vera formula di Mazzini non era fatta di un triangolo, ma di un quadrilatero. Ed era «Dio, Patria, Famiglia e Umanità». E Mazzini di Patrie ne aveva due, appunto Italia ed Europa. E così, lo spegnimento del simbolo della fiamma servirebbe anche ad evidenziare, finalmente, che, così come Weber e Tajani, anche Meloni ha due patrie: Italia ed Europa. E su questa base si può, oltre a spegnere la fiamma, favorire una qualche forma di distensione dei rapporti un po’ troppo muscolari tra governo e opposizione in Italia. Ma questo è un altro punto su cui varrà la pena tornare...
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