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Corte Penale Internazionale, fa paura l'Occidente che processa se stesso

Roberto Arditti
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Siamo alla fine del 1945 e la Seconda Guerra Mondiale è finalmente giunta a conclusione, con la sua spaventosa serie di orrori, distruzioni e la sua montagna di morti. Adolf Hitler è morto nel bunker della Cancelleria di Berlino e la stessa fine ha fatto Benito Mussolini, mentre l’Imperatore del Giappone Hirohito è ancora al suo posto (con il consenso inglese ed americano, come garante della transizione democratica), ma dovrà pronunciare di lì a poco lo storico discorso sulla “natura umana dell’imperatore” - "Tenno no ningen sengen". A quel punto scende in campo l’ineffabile Corte Penale Internazionale, che nell'impossibilità di processare Hitler e Mussolini chiede l’arresto immediato di Winston Churchill e Harry S. Truman, colpevole il primo dei bombardamenti a tappeto sulle città tedesche (non meno di 250.000 morti, solo a Dresda circa 100.000) ed il secondo dell’uso dell’arma atomica su Hiroshima e Nagasaki (almeno 200.000 morti), verosimilmente salvando Stalin (che di morti ne ha causati più di tutti nel ‘900: a cominciare dai 3,5 milioni per Holdomor, la carestia pianificata ed eseguita in territorio ucraino nel ’32-’33).

 

 

Questo mostro storico-politico, questo ribaltamento di colpe e meriti, insomma questo incubo non si è verificato per fortuna, lo sappiamo bene. Ma dopo la decisione di ieri in cui la Corte chiede l’arresto del Primo Ministro d’Israele Benjamin Netanyahu e dell’ex Ministro della Difesa Yoav Gallant possiamo dire con certezza che solo un fatto ha impedito alla Corte di aggiungere follia a follia: la data di nascita della Corte medesima, cioè il 2002. Questo Occidente che processa se stesso fa semplicemente paura, perché si dimostra il miglior alleato di chi non vede l’ora di ridurlo in macerie, come per le Torri di New York o le stazioni ferroviarie di Madrid o le strade di Parigi.

 

 

Come pensano, quegli esimi giuristi che vivono tra un tomo e un seminario, di combattere i macellai di Hamas che vivono circondati da civili usati con cinismo inarrivabile come scudi umani? Dove pensano ci potrà condurre questo approccio nichilista secondo cui lasciamo fare qui, nella nostra Europa, cose gravissime (sui social, nelle piazze, nelle università) a persone che desiderano la fine di questa società (con le sue libertà annesse), mentre nei loro Paesi nulla di tutto ciò è consentito? Non capiscono questi fenomeni del diritto come strumento di autodistruzione che colpendo Israele si abbandona il primo baluardo del mondo libero e democratico? Nella storia i peggiori carnefici hanno sempre avuto dei complici, più o meno consapevoli. Da ieri l’elenco si è allungato.

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