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MortadElly, la maledizione dell'Emilia

Tommaso Cerno
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Altro che fascismo. Qualche anno di meno, bella faccia, Michele de Pascale sembra un novello Pierluigi Bersani, il leader della vittoria mutilata del 2013. E così mentre Elly Schlein sventola bandiere rosse, non condanna Hamas e consente l’Opa ostile delle frange più estreme della sinistra extraparlamentare dentro il Nazareno, aggrappandosi alla Costituzione e a qualche canto partigiano per dirsi democratica davvero, de Pascale, di stirpe repubblicana, adotta la ricetta del buonsenso.

 

 

 

E sarà pure una coincidenza ma l’amico Mortadelly, il Professor Romano Prodi che pur borbottando l’aveva sostenuta, tira un sasso dritto sul Pd firmando con il collega ex premier Mario Monti una lettera che spegne la musica rivoluzionaria dalla piazza e riporta i dem all’ordine e disciplina a cui ci avevano abituati. E chiede in nome e per conto della sinistra di fare quello che Bonelli, Fratoianni, Salis e chi più ne ha più ne metta aborre: votare per l’Italia Raffaele Fitto vicepresidente di Ursula von der Leyen e dare un po’ di benzina black all’ingrippato motore green dell’Ue.

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