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No Meloni day, Cerno: la mela non cade lontano dal Raimo

Tommaso Cerno
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La saggezza popolare ci racconta che la mela non cade mai lontana dal Raimo. Perché se in Italia i professori vanno in televisione a incitare alla violenza, gli studenti poi vanno in piazza a fare casino. Non sto incolpando lui, perché lui fa quello che la sinistra sa fare in questa fase di crisi culturale che vive: agitare il fascismo come nemico e incendiare di odio un Paese che ha scelto alle elezioni democraticamente chi voleva al governo. Se non si capisce nemmeno che non legittimare l’avversario più forte è un dogma antidemocratico, pensare di risolvere la questione di Gaza è rendersi ridicoli.

 

 

 

E così in piazza nel nome della cultura e della libertà s’imbratta di sangue la foto del premier Meloni, si brucia il pupazzo del ministro Valditara, si carica la polizia e si ammaina la bandiera italiana per issarne una palestinese. E dall’altra parte le manifestazioni politiche dell’opposizione si riempiono di sostenitori di regimi terroristici come Hamas e di teocrazie che impongono il burqa alle donne. Gli alberghi di montagna espongono cartelli Juden Raus pur in forma di gentile mail. I fascisti di oggi stanno a sinistra, insomma, e sono rossi di colore. Il loro manganello si chiama Palestina. Benvenuti nell’Italia dei Fascistinesi.

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