il commento

No Meloni day, smettiamo di chiamarli "studenti"

Roberto Arditti

Vogliamo smetterla una volta per tutte di chiamarli studenti? Vogliamo finalmente passare ad un linguaggio meno obliquo ed ipocrita, definendo la gentaglia che ha manifestato ieri come merita, cioè come un insieme di delinquenti? Vogliamo chiudere la patetica stagione della giustificazione a tutti i costi, quella che permette a giovani e adolescenti di rivoltante cultura violenta ed autoritaria di bruciare manichini con l’effige del ministro Valditara, girare con immagini della Meloni con sopra impronte che richiamano il sangue, assaltare agenti delle forze dell’ordine provocando 15 feriti (a Torino), urlare slogan di palese impronta antisemita inneggiando ad una Palestina libera di cui nulla sanno e nulla vogliono sapere? Qui non è in gioco il libero esercizio del diritto di critica. Se quelli fossero studenti (ma non lo sono neanche quando dormono, sono delinquenti in età scolare) desiderosi di criticare le scelte del governo in materia d’istruzione avrebbero convocato un’assemblea per discutere, chiamando persone esperte della materia e portatrici di punti di vista divergenti, coinvolgendo genitori e corpo docente.

 

 

Avrebbero deciso di studiare invece di urlare: non c’è arricchimento di conoscenza nel manifestare strillando in palese ed insensata trance agonistica. Ma siccome sono delinquenti, che pensano da delinquenti, agiscono da delinquenti e calcolano effetti mediatici da delinquenti, ecco che scelgono la via della battaglia di strada, della provocazione offensiva e miserabile, individuando con riflesso automatico di lugubre memoria a croce uncinata la strada sempre buona per ogni contestazione: incitare all’odio verso gli ebrei. Così facendo finiscono per essere utili idioti di un poderoso movimento internazionale che a suon di miliardi di petro-dollari iraniani sta cercando di scardinare le società occidentali, in piena sintonia con tutti i peggiori autocrati del pianeta. Un movimento che prende le immagini sciagurate delle manifestazioni italiane con la bandiera palestinese e le propone all’opinione pubblica in Medio Oriente come prova documentale del progressivo disfacimento delle nostre società, spingendo le comunità islamiche qui insediate ad aumentare la già imponente dose di aggressività, come testimoniato nella spaventosa notte di Amsterdam.

 

 

 

Siamo alla parodia meschina di un movimento studentesco degno di questo nome, siamo la patetico agitarsi in piazza senza avere uno straccio di idea, andando alla ricerca dello scontro fisico con le forze dell’ordine, roba che ormai neanche le peggiori frange degli ultras considerano meritevole di ingaggio. Da questa gentagliadovrebbeaffrancarsilasinistra intera e soprattutto quella estrema, ma non ce la fa. Non ce la fa perché accarezza una forma di opposizione al governo che però la consegna al vicolo cieco dell’irrilevanza. E su questa gentaglia dovrebbero piombare, sia detto con tutto il rispetto, gli strali del Capo dello Stato.
I Musk servono all’umanità, questa compagnia di cialtroni arcobaleno serve solo a far disperare le famiglie.