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Cerno: un tributo all'Italia dell'astensione

Tommaso Cerno
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Peggio dell’astensione è chi non la capisce. Chi accusa, come ho sentito fare a commentatori di sinistra, il popolo italiano di non comprendere e di sbagliare. L’avevamo intuito con le manifestazioni pro Hamas che da quella parte del Parlamento la democrazia è ormai un’idea fumosa, che cercano di tenere ancorata a terra sventolando copie della Costituzione. Sono successe due cose ieri in Liguria. La prima è che ha vinto il centrodestra di Bucci nonostante l’arresto dell’ex governatore Toti e le pressioni della magistratura per farlo dimettere e mandare la Regione al voto. Significa che gli italiani sono più avanti della loro classe dirigente e che sanno bene che c’è un problema irrisolto fra politica e toghe, che da ieri non riguarda più solo gli onorevoli ma anche i magistrati. Gli italiani hanno le scatole piene di interferenze e strumentalizzazioni. Vogliono processi più corti e non processi spettacolo.

 

 

La seconda è che finalmente esiste un astensionismo militante. Il non voto è un segnale che deve essere colto da qualcuno. Parla al governo tanto quanto all’opposizione: chiede coraggio, chiede di cambiare le regole dell’Europa. Perché, ci dice la maggioranza dei liguri, quello che la politica oggi può fare per la vita quotidiana di tutti noi è troppo poco. Chi saprà rispondere a questa richiesta d’aiuto governerà questo Paese ancora a lungo.

 

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