l’editoriale di Cerno

Cerno: se in Italia ci sono più spie che idraulici

Tommaso Cerno

Altro che bolla di sapone. La verità è che in Italia è più facile trovare uno spione che un idraulico. E anche se le inchieste di Milano, Perugia e Bari non hanno (almeno al momento) connessioni fra loro, disvelano un metodo inquietante che ormai fa parte del costume delinquenziale del Paese. Il mercato delle informazioni vale più della droga, eppure in questa caciara che si è scatenata dopo la pubblicazione della mail anti Meloni delle toghe rosse su Il Tempo, non sento questo fior fior di magistrati e giuristi, che pontificano sulla Costituzione e filosofeggiano sul compito dei giornali, indignarsi per quello che sta succedendo in Italia. E quello che fa ridere in un Paese dove imprenditori, ex poliziotti, finanzieri, magistrati sono accusati di dossierare gli italiani per assumere il controllo chi della politica, chi dell’economia, chi degli scandali, è che si stia litigando sulla presunta stretta sulle intercettazioni (legali) della magistratura che ancora fa il suo lavoro fuori da logiche politiche. Perché rispetto a quanto vediamo succedere, il male minore è quello che diciamo al telefono.