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Cerno: se la Manovra (e la rosicata) sono di sinistra

Tommaso Cerno
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Tanto rosicò, che piovve. Sì, perché se c’è una critica che l’elettore di destra potrebbe muovere a Giorgia Meloni è, per assurdo, che la manovra in discussione sembra fatta dalla sinistra. Almeno quella delle parole e dei proclami. Dove s’era mai visto, se non si fa caso a Robin Hood, un prelievo alle banche (con tutti i crismi tecnici che vogliamo) per mettere soldi nella sanità pubblica, nella scuola e in tasca alle famiglie più in difficoltà. A memoria d’uomo, ma pure di donna e se volete di qualsiasi gender, non ve n’è traccia.

 

 

Lo dimostrano le prime conferme ufficiali, ma soprattutto la grande rosicata che è partita a sinistra, da Pd e Cinque stelle, co-autori dello sprofondo rosso da Superbonus. Che il governo non avesse a disposizione la fabbrica di Willy Wonka per esaudire i desiderata di ogni italiano lo sapevano anche i muri. Ma che questa manovra manchi di «equità sociale» è una grande bugia, perché si rivolge - nei limiti del politicamente possibile - proprio a quegli italiani che, negli ultimi quindici anni, furono più penalizzati. E rompe il grande tabù dell’intangibilità dei banchieri. A farlo è stata la destra. Piaccia o no a Giuseppe Conte ed Elly Schlein.

 

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