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Migranti e Manovra, la “doppietta” di Meloni

Gianluigi Paragone
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Due immagini colpiscono la gente comune: le navi che portano via i migranti trasferendoli in Albania e il conto della crisi economica che atterra sul tavolo di banche e assicurazioni. Insomma una inversione a U rispetto alle immagini che hanno caratterizzato i governi di centrosinistra, aperturista/buonista tanto sugli sbarchi quanto sul feeling coi banchieri. Mai come negli ultimi anni la comunicazione è diventata politica, le immagini e la narrazione assumono la densità di un programma di governo. Giusto o sbagliato è così. Sulle politiche migratorie, il governo porta a casa un risultato che a fine anno dovrebbe diventare un must della comunicazione Chigi/Viminale: rispetto a un anno fa gli sbarchi sono drasticamente diminuiti; ad agosto si parlava di un dato “miracoloso”, meno 62%. Un dato ottenuto grazie agli accordi bilaterali con quei paesi delle sponde africane porto di partenza per i mercanti di esseri umani. Le immagini della nave Libra che arriva in Albania “parlano” internamente ed esternamente: cari italiani, il governo non scherza quando dice che proteggerà i confini; cari signori, prima di pagare cifre folli nella speranza di raggiungere l’Italia pensateci bene perché non è detto che il vostro approdo sarà davvero il nostro Paese.

 

 

La sinistra e le sue gazzette possono pensare di impostare la loro contro-narrazione (e lo faranno) parlando dei costi alti ma non andrà a dama se il governo riempirà quelle navi e se diventerà bersaglio della magistratura: come dimostra il processo a Matteo Salvini, certe azioni giudiziarie rafforzano l’idea che qualcuno non voglia fermare gli arrivi. La gente è talmente esasperata che non si farà influenzare da quanto costerà l’operazione se otterrà anche solo un effetto deterrenza: del resto in America il muro contro i migranti sta costando montagne di soldi (a conferma che anche le presidenziali americane si infiammano quando si parla di immigrazione). I cittadini diranno: tocca al governo italiano pagare tutto questo perché l’Europa non è riuscita a risolvere la questione e ora l’esperimento italiano è guardato con interesse anche fuori.

 

 

Altra immagine fortissima che darà grande forza a Giorgia Meloni e al governo è quella di una Finanziaria che colpisce banche e assicurazioni mentre si preoccupa delle famiglie più in difficoltà (il bonus di mille euro per i nuovi nati è una grande mossa), dei giovani lavoratori e dei pensionati. In più, mentre agli altri ministeri si ordina di tirare la cinghia alla Sanità arrivano (proprio dal mondo del credito) molti soldi in più. Nel giro di poche ore il governo ha messo a segno due colpi a effetto. Lasciando a Elly Schlein alle beghe del suo campetto di gioco.

 

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