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Cerno: non voglio nuotare verso La Mecca

Tommaso Cerno
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Ci mancavano i corsi di nuoto per musulmani. E magari le vasche dello stile libero orientate in direzione di La Mecca. Non ci vorrei mai dover nuotare. Proprio perché sono democratico e repubblicano. Il nuovo caso di Figline Valdarno invece ci mostra come siamo usciti di strada. Abbiamo confuso la democrazia e la sua capacità di far convivere diversità con il «liberi tutti». Il suo contrario. Lo sanno bene le teocrazie. Sanno che noi non sappiamo più dire un no. Sanno che abbiamo una forza (nella teoria) che si rivela una debolezza (nella pratica): se chiedi nel modo giusto, se fai leva sulla retorica dell’inclusione, se usi la Costituzione come un Gps per penetrare sotto la pelle della società liberale, da qualche parte passerai sempre. E una volta dentro ti distinguerai, opponendo invece un forte «no» alle nostre, minime richieste di «reciprocità».

 

 

La democrazia dovrebbe restare quella dove si nuota ognuno a modo suo ma nella stessa direzione. E dove il diritto che rivendichi deve essere restituito con un’adesione a valori comuni. Che non prevedono, mi auguro, vasche separate per atei e cristiani. Neri o gialli. Qualunque sia la ragione per cui nuoti.

 

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