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Dossier, chi ha messo il sonnifero all'Antimafia

Tommaso Cerno
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Come in un Monopoli di Stato c'è chi spia per raccogliere informazioni sensibili da mettere sul mercato (tanto dei soldi quanto del potere). Da mesi indaga la Procura di Perugia. E adesso scopriamo che non spiavano solo loro. Con i mezzi dell’Antimafia. Ma anche altri. Dalle banche e chissà da dove. Ora: cosa ci può essere di più urgente in una democrazia in perenne stato di tensione politica se non fare luce su questa storia. Eppure se ne occupa una commissione parlamentare Antimafia che investiga su se stessa, visto che il vicepresidente è l’ex procuratore Federico Cafiero De Raho che guidava l’ufficio dentro cui Striano e i suoi sodali confezionavano i dossier. Ma non può nemmeno interrogarlo per il solito cavillo.

 

Non bastasse, come se l’incendio nella casa di carta dello Stato riguardasse solo alcuni e non tutti noi, si procede a passo di lumaca. Finalmente mercoledì il presidente del Senato Ignazio La Russa e ieri la premier Giorgia Meloni hanno parlato di questo schifo. Dossieraggi quotidiani che ormai contano decine di migliaia di abusi. Su cui la politica ha l'obbligo di accelerare. Molto piu di quanto faccia la commissione guidata da Colosimo, finora semplice comparsa. Speriamo sia la volta buona per dimostrare agli italiani che lo Stato sano è più forte di quello che delinque. E che nessuno ha interesse a che questa vicenda finisca nel nulla.

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