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Cerno: noi fessi e il silenzio di Schlein sul dossieraggio

Tommaso Cerno
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Come fossimo tutti fessi, mentre dal calderone dell’inchiesta di Perugia salta fuori ogni giorno una spiata in più contro il centrodestra, la sinistra pensa che nessuno si accorga che Elly Schlein tace. Tace di fronte alla scoperta di un AntiStato che confeziona dossier contro politici per interferire sulla vita democratica dell’Italia. Se domani suonasse il telefono di Elly Schlein, e i pompieri le dicessero che nella palazzina dove abita è scoppiato un incendio, verrebbe naturale immaginare che l’armocromatica segretaria dem corresse a gambe levate verso casa per accertarsi che le fiamme non stiano divorando il suo appartamento. Invece Elly Schlein, di fronte alla telefonata del pompiere Raffaele Cantone, che fa sapere a tutti con un’inchiesta che nella democrazia è scoppiato un incendio, se ne resta zitta e quieta al Nazareno.

 

 

Le ragioni possono essere due. La prima che Elly Schlein sia fessa pure lei, e questo in tutta onestà non lo crediamo né lo dimostra una segretaria politica che, piaccia o no, ha rilanciato un partito ridotto ai minimi termini da Enrico Letta. Resta la seconda ragione: qualcuno ha già spiegato a Elly che quell’incendio non è in casa sua. Cantone cerca questo qualcuno, ma farebbe meglio Schlein a comportarsi come se casa sua fosse tutto quel palazzo: la Repubblica italiana. E cominciare a parlare.

 

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