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Emilia Romagna, lo sciacallo non è chi chiede ma chi tace

Tommaso Cerno
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La coppia Bonaccini-Schlein, che ci fracassa le scatole dalla mattina alla sera con mille ricette per salvare il Paese dal male delle destre, dovrebbe rispondere al più presto a un paio di domande su quel che succede in Emilia Romagna. Non ieri. Ogni volta che piove. Dovrebbe fugarci i dubbi che abbiamo sul fatto che a parole è tutto green e futuro rispettoso del territorio, nei fatti sono anni di ritardi, progetti mai avviati e fondi non spesi o restituiti all’Unione europea. Dovrebbero dimostrarci che il dramma del maltempo, dei dispersi, delle case allagate e dei fiumi esondati non ha colpevoli politici e che il modello Emilia esiste e resiste all’invasione delle acque e all’esondazione dei fiumi.

 

 

Se non sono due che predicano bene e razzolano male, hanno il dovere di dirci la verità, dopo due anni in cui si sono occupati di primarie, correnti, accordi politici e staffette al comando. Elly Schlein è l’ex assessore e vice di Bonaccini diventata capo dell’opposizione e candidata in pectore della sinistra a Palazzo Chigi. Stefano Bonaccini è l’ex capo di Elly, diventato il comprimario con cui lei ha stretto l’accordo che regge il Pd. Ma loro, invece che spiegarci che succede, hanno fatto partire la catena di Sant’Antonio di chi ripete che sollevare dubbi sarebbe sciacallaggio. Invece sciacallaggio è far finta che tutto vada bene.

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