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Vertice per portare l'energia dall'Africa: si punta sul maxi cavo
Parte formalmente la roadmap del governo sulle connessioni tra l’Africa e l’Europa per la produzione di energia pulita. La priorità sarà quella di favorire lo sviluppo di infrastrutture energetiche (come linee elettriche ad alta tensione e gasdotti per l’idrogeno) che possano collegare le due sponde del Mediterraneo, contribuendo alla riduzione delle emissioni di gas serra. Il finanziamento della tabella di marcia viene dalla Commissione europea e sarà attuato dalla Banca Mondiale. A sostegno degli obiettivi del Piano Mattei per l’Africa e in particolare della sua dimensione energetica, il programma svilupperà una mappatura complessiva delle infrastrutture di interconnessione energetica - esistenti e in fase di progettazione - capaci di sostenere un afflusso di energia pulita dall’Africa all’Europa tramite il territorio nazionale, «assicurando all’Italia un ruolo di snodo strategico fra i due continenti», fa sapere il governo.
L’elettrodotto, per il quale è previsto un investimento complessivo di circa 850 milioni di euro, sarà lungo circa 220 km, di cui la maggior parte in cavo sottomarino, in corrente continua da 600 MW e 500 kV di tensione, con una profondità massima di circa 800 metri lungo il Canale di Sicilia.