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Ospedale di Tivoli, chi all'epoca guidava il Lazio oggi è corresponsabile

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Davide Vecchi
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Segnatevi i nomi di quanti sono stati alla guida della Regione Lazio o della Asl competente e in queste ore diffondono messaggi di cordoglio per le vittime di Tivoli. Segnatevi quei nomi perché sono gli stessi che dal 2018 erano a conoscenza del malfunzionamento dell’impianto antincendio all’ospedale di Tivoli e non hanno mosso un dito. Scrivo 2018 ma è plausibile conoscessero l’incredibile situazione della struttura da prima ma in quell’anno è diventata di dominio pubblico perché questo disgraziato giornale lo ha scritto con dovizia di particolari eppure nulla, a quanto pare, è stato fatto.

Per questo piangere le vittime oggi è ancora più doloroso perché quelle vite si sarebbero potute salvare. La magistratura accerterà nel dettaglio le cause dell’incendio, al momento è stato escluso il dolo e il fascicolo è aperto con l’ipotesi di omicidio colposo plurimo, ma chiunque era a conoscenza della situazione ed è rimasto inerte per tutto questo tempo è bene che si nasconda perché è corresponsabile dell’accaduto. Gli stessi vigili del fuoco ieri hanno certificato già nel primo sopralluogo che l’impianto antincendio era obsoleto e non adeguato. Ripeto: lo abbiamo scritto nel 2019, nessuno può dire di non sapere. Non chi ha gestito la struttura, non chi ha guidato la sanità, non chi aveva la responsabilità dei controlli periodici. Non servono parole di cordoglio, ora serve giustizia.
 

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