L'editoriale

Compagni burloni e la mestizia dell'opposizione

Davide Vecchi

Quanta mestizia questa opposizione. E che peccato non averne una più incisiva o almeno minimamente cosciente del proprio ruolo. Invece assistiamo a continue contorsioni, a un susseguirsi di suicidi di credibilità. E non bastano neppure gli aiutini dei giornali amici. Repubblica ieri ha strillato: «Il Quirinale non firma il dl sulla carne coltivata, serve prima l'ok della Ue». Piddini e affini c'hanno creduto e hanno trascorso la mattinata a dispensare commenti sprezzanti sul ministro Francesco Lollobrigida, padre del provvedimento. All'ora di pranzo arriva la notizia (quella vera): «Sergio Mattarella ha firmato il dl».

Riassunto: Repubblica ha diffuso una falsità e gli eroici parlamentari d'opposizione se la sono bevuta. Compagni burloni. Nel frattempo a Montecitorio il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha relazionato - come richiesto a gran voce per giorni e giorni dalle opposizioni - in merito alle sue dichiarazioni sulla magistratura. In aula dei circa 170 parlamentari di opposizione ne erano presenti meno di trenta. C'era però Giuseppe Conte, pronto per le telecamere: «Crosetto? Certo ma il governo fa di tutto per non parlare della manovra». Un mantra: ogni dichiarazione del leader pentastellato da mesi (imitato da Schlein) è identica, finisce sempre sulla manovra. Carne sintetica? Eh, ma la manovra. Record occupazionale? Eh, ma la manovra. A pensarci è l'evoluzione naturale: un partito nato da un comico finisce per affidarsi all'intelligenza artificiale.