l’editoriale del direttore
Su Israele e Gaza la solita dittatura culturale della sinistra
Zerocalcare ha deciso di non partecipare al Lucca Comics perché contrario al patrocinio dell’ambasciata di Israele all’evento toscano. Per lui, ha spiegato, «rappresenta un problema in questo momento in cui a Gaza sono incastrate due milioni di persone». Il suo gesto porterà alla fine delle ostilità, alla liberazione degli ostaggi da parte di Hamas e alla ritirata delle truppe di Israele? No di certo. Molto semplicemente, l’artista romano ha voluto mostrare una coerenza prettamente ideologica nei confronti del suo pubblico, acriticamente schierato con la Palestina e incapace di riconoscere l’esistenza di Hamas e dei crimini che ha compiuto il 7 ottobre.
È la solita dittatura culturale della sinistra. La democrazia vale solo per chi la pensa come loro. L’incapacità del confronto, del dialogo finalizzato ad azioni e scelte di buon senso, a prescindere da posizioni e simpatie ideologiche. A me i fumetti di Zerocalcare piacciono, seppur io non condivida la sua idea e come me immagino molti altri suoi lettori. Credo, piuttosto, che un artista affermato come Zerocalcare, potrebbe usare la propria voce per mostrare e dimostrare quanto necessaria sia la ricerca del dialogo e non schierarsi con una chiusura aprioristica. Perché si parla di una guerra, di migliaia di civili morti e altri che rischiano di perdere la vita. Insomma, l’argomento è serio, non è un festival di fumetti. Dovremo dare il giusto peso alle cose.