Meloni si dimostra "Iron Lady" anche nel privato. Il punto di Annalisa Chirico
Iron Meloni. Lo avevamo intuito, adesso ne abbiamo la certezza: l’Italia ha la sua Signora di ferro, si chiama Giorgia. Che il premier non difettasse di un carattere forte come la pietra, lo dimostrava l’irresistibile ascesa di una leader a cui la vita non ha regalato nulla. Oggi, a un anno esatto dal solenne giuramento al Quirinale, possiamo affermare che Meloni è l’«Iron Lady» italiana, una donna capace di passare dalla gestione mediatica di un rapporto sentimentale giunto al capolinea a una conferenza di pace in Egitto, tra i grandi del mondo. Sempre lucida, consapevole, impeccabile. Meloni comanda, non si lascia comandare, è abituata a stare davanti agli uomini, mai dietro, esercita il ruolo di primo premier donna nella storia repubblicana con la gravitas che esso impone.
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Con lei l’Italia attraversa una svolta culturale senza precedenti: per un Paese a vocazione maschilista come il nostro, la parabola di Giorgia Meloni segna un prima e un dopo. Io non so quali saranno i risultati finali del governo Meloni, non so se il governo trasformerà l’Italia, del resto un anno è un cammino troppo corto per esprimere un giudizio definitivo (ricordo gli strali dei profeti di sventura che oggi restano muti e attoniti dinanzi alla saggezza prudente dimostrata dal premier e dall’esecutivo, con una manovra seria e realistica, zero fuochi d’artificio). So però che Giorgia Meloni ha già fatto moltissimo sul terreno culturale degli italiani. È un modello per le donne e per gli uomini: se ti impegni e lavori sodo, da qualche parte arrivi. Non barattare mai la tua dignità, avanti a testa alta. La separazione dal compagno via Instagram ne fa definitivamente la nostra comandante-in-capo anche in ambito privato: quante volte le donne sopportano e ingoiano bocconi amarissimi e soffrono all’ombra di uomini egoisti? Meloni «non è ricattabile», e fa quel che deve, anche quando ciò che si deve fare è sommamente scomodo, potenzialmente destabilizzante.
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Molti uomini, come accaduto in passato, sarebbero addivenuti a miti compromessi, barattando la dignità propria e altrui, pur di mantenere l’apparenza di una serenità familiare solo di facciata. Meloni insegna che puoi dire «basta» e affrontare il dopo con il coraggio dei numeri primi. Meloni ha deciso di rivendicare la propria interezza, senza bisogno di fittizie metà, perché ognuno di noi è uno e unico, sempre. Perché nulla vale più della nostra libertà, e la libertà, prima che un diritto, è un dovere. Anche quando viviamo circondati da orde di persone, nel frastuono delle cose terrene, ognuno di noi fa i conti sempre e soltanto con se stesso. Sei innanzitutto tu, e la tua immagine riflessa allo specchio. La libertà porta sempre solitudine, è un prezzo che siamo disposti a pagare. Una solitudine insuperabile ma dolcissima se l’alternativa è perdere di vista chi siamo.