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Migranti, la forza di verità e ragione: il governo non obbedisce più ai diktat stranieri

Davide Vecchi
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Il tempo è galantuomo. E in questo caso sono bastati pochi giorni per far emergere la verità e restituire la giusta rappresentazione dei fatti non solo all’opinione pubblica ma soprattutto ai tanti opinionisti capaci di tutto pur di delegittimare il governo Meloni che si erano scatenati contro il ministro Piantedosi per l’atteggiamento tenuto a Bruxelles durante l’ultima riunione dei ministri dell’Interno. Nell’occasione, Matteo Piantedosi aveva chiesto di approfondire un emendamento al regolamento di crisi dell’Unione europea che avrebbe dato una sorta di salvacondotto alle Ong anche nei casi in cui fossero state coinvolte in attività criminali nel traffico di esseri umani. Il titolare del Viminale non voleva far naufragare la trattativa in corso e infatti non ha preso la parola per esprimere parere contrario ma informalmente ha chiesto che il testo fosse approfondito e ha garbatamente fatto presente che la discussione e il voto del regolamento non erano nemmeno all’ordine del giorno.

 

 

Per aver difeso l’interesse nazionale e per averlo fatto con pragmatismo, è stato scartavetrato per giorni sui giornali e con indignate dichiarazioni da parte degli esponenti della sinistra che, in sostanza, gli hanno rimproverato di non aver obbedito con la dovuta sollecitudine ai voleri di Parigi e Berlino. Così come peraltro avviene da decenni a Bruxelles dove i rappresentanti dei governi italiani, in particolare quelli tecnici, obbediscono in silenzio ai diktat stranieri. Per fortuna non è più così. Ora a Roma c’è un governo politico che prima di ogni altra cosa ha ricevuto dagli elettori un chiaro mandato: difendere l’interesse nazionale. Piantedosi, che quel giorno aBruxellessi è costantemente sentito con Giorgia Meloni mantenendo la linea condivisa (e giusta), questo nostro interesse nazionale lo ha difeso nella maniera corretta: con fermezza ma senza strappare.

 

 

E grazie a questa rinnovata determinazione - che gli stessi giornali tedeschi riconoscono al Governo Meloni - la trattativa ieri si è sbloccata ed è stata finalizzata su basi più equilibrate. L’emendamento controverso sulle ong è stato declassato nei "considerando" come voleva l’Italia. I regolamenti europei fanno un passo avanti ma senza sbavature inaccettabili. Con buona pace dei tanti provinciali esterofili di casa nostra che, inspiegabilmente, ritengono che sia necessario assecondare sempre e comunque gli interessi dei nostri partner europei anche quando sono contrari al nostro interesse nazionale.

 

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