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Dal Quirinale stupore e champagne

Governo e sanità, la "mattarellata" che ha infranto il fortino radical chic

Davide Vecchi
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Dal Colle ieri è partita una mattarellata. Evento rarissimo. Soprattutto perché è stata indirizzata ai fogli ritenuti intoccabili, quelli che tutto posson dire, che si ergono a custodi della verità, che dispensano lezioni seppur pare vivano una realtà parallela. Solo nell’ultima settimana, per dire, si sono inventati lo spread stellare (con Draghi era più alto), un governo tecnico con persino i nomi dei ministri (apparsi in sogno?), il divieto all’uso del termine "transumanza" (seppur usato da una loro firma storica) e altre amenità. Tutte strumentalizzazioni finalizzate ad attaccare il governo che per loro non dovrebbe esistere: Meloni, Salvini, Tajani. Tutti insieme. Un incubo. Ma si sa, la democrazia per alcuni vale solo quando a vincere sono gli amici.

 

Ieri Repubblica ha esagerato. Ha titolato in prima: «Sanità, governo sotto accusa». Dentro pure peggio: «Il richiamo di Mattarella: la sanità pubblica patrimonio da difendere». L’inquilino del Colle l’ha letto e si è risentito: che c’entra il governo? Non gli piace esser tirato per la giacchetta, così ha fatto partire la mattarellata: «Al Quirinale si registra stupore per le interpretazioni di alcuni quotidiani». Il Colle ha infranto il fortino radical chic. Altro che stupore, champagne.

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