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Berlusconi, la lezione agli avversari: fatti concreti e non solo parole

Alessandro Usai
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Non potrà mai esserci un ultimo saluto per un personaggio come lui. Ha segnato profondamente la vita del Paese. Sia da vivo che da morto. Siamo già alle polemiche sul lutto nazionale, sui funerali di Stato, sulle bandiere a mezz’asta. Ora che è già risorto l’antiberlusconismo, figuriamoci se non si inventa qualcosa anche lui. Perché alla fine Berlusconi è fondamentalmente un combattente. Un genio, un comunicatore, un innovatore. Non un santo, questo no. Ma certamente un grande italiano. Per qualcuno il male assoluto. Brutta cosa l’invidia, compagna di viaggio del rancore e talvolta del disprezzo. L’amore vince sempre sull’odio, diceva spesso Berlusconi. In questi ultimi giorni, però, l’odio sta tentando una disperata rimonta.

 

 

È stato detto e scritto di tutto su Berlusconi e si continuerà a farlo. Forse è anche questo il vero miracolo italiano, una immortalità che viene consegnata ai libri di storia. Berlusconi resta, tutti gli altri passano. Sono i fatti che alla fine contano e restano indelebili, impermeabili a qualunque tipo di giudizio personale, politico, economico, morale. Sui fatti non si può discutere. Poi ci sono le opinioni. Berlusconi è stato un visionario. Laureato con lode nel 1961 con una tesi che già guardava al futuro: il contratto di pubblicità per inserzione. Berlusconi è stato un grande imprenditore. È un fatto. Non è una opinione. È stato un brillante urbanista: Milano 2 con le strade esclusive per i pedoni, le biciclette e le auto lo testimonia concretamente. È un fatto. Non è una opinione. Berlusconi ha inventato la televisione commerciale, ha lanciato tre canali gratuiti per gli italiani migliorandone la qualità della vita, fatto concorrenza alla Rai, cresciuta e migliorata a sua volta. È un fatto. Non è una opinione. Ha dato impulso alla pubblicità, ha generato ricchezza, ha creato migliaia di posti di lavoro. È un fatto. Non è una opinione.

 

 

Berlusconi ha rilevato il Milan in un’aula di tribunale e lo ha portato dal fallimento al tetto del mondo. In 31 anni ha messo in bacheca 29 trofei e regalato campioni e grande calcio. È un fatto. Non è una opinione. Berlusconi ha inventato da zero in pochi mesi un partito politico: Forza Italia. È stato per 4 volte presidente del Consiglio, carica che ha ricoperto in totale per 3.339 giorni, più di Andreotti e De Gasperi. Nessuno come lui. È un fatto. Non è una opinione. Berlusconi in politica lascia in eredità il centrodestra, che proprio lui ha creato, avviando il bipolarismo. E anche questo è un fatto. Non si tratta oggi di beatificare o maledire Silvio Berlusconi. Basterebbe solo guardare i fatti e avere un po’ di rispetto per chi si è speso su tanti fronti. A prescindere dalle opinioni. Se lo è meritato.

 

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