La confusione di un Pd tentato dal M5S: l'asse è senza senso
Poche idee e pure confuse. Stiamo parlando del Pd alle prese, dopo la sconfitta elettorale, con la scelta del nuovo segretario e con due appuntamenti politici importanti e ormai vicini: le elezioni regionali nel Lazio e in Lombardia. Sulle seconde pare che i dem abbiano ritrovato un asse con i 5 Stelle in vista del voto lombardo. E francamente - a parte una considerazione che faceva spesso il grande comico Totò, «è la somma che fa il totale» ma che alle elezioni lascia il tempo che trova - di questo asse sfugge il senso politico e strategico. Ma come? La guerra di Putin in Ucraina riguarda anche il come l'aggressione russa abbia per sempre cambiato la geopolitica occidentale, dall'energia ai rapporti diplomatici passando per le relazioni tra Mosca e l'Unione europea e sul sostegno occidentale a Kiev - con invio di armi - il Pd e i 5 Stelle hanno espresso posizioni diverse.
Sinistra senza vergogna. Ora il Pd rivuole il finanziamento pubblico
Epperò il Partito democratico pur di avere una qualche chance di battere il centrodestra in Lombardia - una delle regioni più importanti d'Italia per peso economico e popolazione - fa comunque asse coi grillini? Ognuno è libero di scegliere con chi allearsi in politica, ci mancherebbe altro, ma se, facciamo un'ipotesi, durante la campagna elettorale in Lombardia i 5 Stelle mettessero su una grande manifestazione nazionale per la pace e contro l'invio di nuove armi all'Ucraina, cosa farebbe il Pd? Ai piddini l'ardua risposta, possibilmente non confusa.
Qatargate e Soumahoro, Paragone: addio al mito dell'uomo buono di sinistra