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Il nuovo film della sinistra: “Enri ti presento Elly”

Alessandro Usai
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C'è un nuovo film basato sul Partito Democratico. Si chiama «Enri ti presento Elly» e prende spunto dalla commedia capolavoro con Billy Crystal e Meg Ryan. Lì il titolo era «Harry ti presento Sally». Lui empatico e sempre pronto alla battuta, lei precisa e seriosa. Nella versione del Pd si gira a parti invertite: Elly Schlein è quella brillante, graffiante ed identitaria mentre Enrico Letta veste i panni della persona educata e composta. La sceneggiatura inizia con un viaggio, non in auto come nel film, ma con un bus elettrico che regala alterne fortune. Elly vuole il posto di Enri ed è pronta a sciogliere la riserva al Monk di Roma e annunciare la sua candidatura alla segreteria del Pd. Un percorso particolare il suo: è stata vice presidente della Regione Emilia Romagna, non è iscritta al partito, ma questa potrebbe essere anche una virtù, ed è in Parlamento come indipendente. Certo, sempre sotto l'ombrello protettivo del partito che ora vuole scalare. «Abbiamo bisogno di vederci - ha annunciato, in un video postato sui social - con le tante persone con cui ci siamo scritti e sentiti in queste settimane dentro il Pd e il suo processo costituente, come fuori». Tanti auguri.

 

 

Nata a Lugano in Svizzera è una under 40 abituata alla lotta. Sul territorio come nei talk televisivi. Si batte contro le diseguaglianze ed è la paladina dei diritti. Apertamente bisessuale, ha recentemente accusato la sinistra di non essere stata capace di anticipare le grandi trasformazioni che stanno spaventando la società. Ma lei ci riuscirà. Rappresenta tutti quei concetti prettamente di sinistra che piacciono tanto alla base: dall'emergenza climatica all'accoglienza a 360 gradi sul tema immigrazione. Nel film del Partito democratico così come nella realtà deve però fare i conti con un esercito di candidati. Primo fra tutti il suo presidente in Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che parte favorito nella corsa al Nazareno. Vuole evitare un derby che la vedrebbe sconfitta quindi confida di trovare alleati lungo il cammino. Li troverà probabilmente ma solo guardando a sinistra. Troppo a sinistra forse per poter avere reali chances di successo. Difficile che possa convincere i sindaci come quello di Firenze Dario Nardella che sta sondando il terreno. Oppure quello di Pesaro Matteo Ricci di Pesaro che ha incassato gli apprezzamenti di Goffredo Bettini e Andrea Orlando. Insomma stanno tutti facendo la loro partita.

 

 

Ma lei è quella più mediatica, l'importante è che se ne parli come anti Meloni. Serve una donna a sinistra per superare lo smacco di un premier femminile che solo il centrodestra è riuscito a portare a Palazzo Chigi. Appare improbabile che un'altra donna certamente credibile come Paola De Micheli possa sponsorizzarla e fare un passo indietro. Ma Elly non demorde. Piace alla gente che piace. Mancano solo i voti ma è un dettaglio. Meglio guardarsi il film e vedere come andrà a finire. La sceneggiatura di Harry ti presento Sally nel 1990 ottenne la nomination all'Oscar. Lo vinse «L'attimo fuggente» con Robin Williams. Quello dove gli studenti salivano sul banco gridando «Oh Capitano, mio Capitano». Ma non ditelo a Elly.

 

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