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Inflazione, serve Iva zero temporanea sui beni necessari

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Bruno Villois
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Incertezza e fragilità sono i due sostantivi che più esprimono compiutamente il periodo socio-economico che stiamo vivendo. Il Governo Meloni si è insediato, evviva. Gli elettori hanno indicato, principalmente alla stessa Giorgia Meloni, la loro scelta ed è sostanziale che tutti, la sua maggioranza, ma anche le opposizioni, propendano per sostenere quei provvedimenti che sono necessari che evitare di imbarcare ulteriore acqua sul vascello Italia e affondarlo.Credo sia opportuno evidenziare che il Regno Unito sta vivendo una situazione ben peggiore della nostra e che la sua economia, pur certamente rilevante, essendo basata sui servizi ha rischi di affondare ben superiori ai nostri.

Scarna consolazione se non fosse che esistono seppure in presenza di problemi, alcuni atavici, altri di periodo, che rappresentano una gigantesca palla al piede, ma esiste anche un settentrione che ha una forza trainante, seconda solo a quella tedesca, la quale sta anch' essa barcollando, che è in grado di dare slancio ad una sostanziosa ripresa, ragionevolmente da attendersi per il 2024.La premier Meloni, a mio parere , fa molto bene a puntare quasi esclusivamente su esponenti della politica per ogni ministero, starà a loro farsi affiancare da tecnici di riconosciuta capacità e competenza in ruoli essenziali, per tradurre in consistenze le indicazioni politiche, le quali dovranno esprimere programmi basati su quanto rappresentano agli elettori che li hanno premiati in maggioranza.

Tra i più impellenti problemi, che assillano le famiglie e le imprese, quello dell'inflazione sta diventando sempre più complesso.A determinarne la crescita più che il prezzo dell'energia è quello del carrello della spesa che è stimolato dal costo dei trasporti, ma soprattutto da una speculazione che come prima origine ha il timore di una recessione che stimola ad anticipare gli aumenti per evitare di trovarsi a mal partito nel caso i consumi, com'è prevedibile, già da quelli natalizi, subiscono una contrazione di particolare importanza, proseguendo in quella direzione per l'intero 2023.

Distribuzione e commercio avvertono il rischio di ripiombare in un periodo che li riporti agli oltre 15 mesi di crisi covid. Il prezzo medio di alimentari e materie prime ha abbondantemente superato il dato inflattivo Istat, nel mese di settembre, di oltre 5 punti, innescando a sua volta una continua rincorsa che porterà l'indice a superare abbondantemente la percentuale psicologica del 10%. Il modello dell'inflazione espansiva, che ha limitati legami con i costi dell'energia e dell'auto trazione, arriva dagli Usa , dove l'inflazione, l'oscilla da mesi tra il 8 e il 9%, ma il carrello della spesa quotidiana va ben oltre il 15%.

Non a caso l'azione repressiva della Fed, attraverso il costante aumento del tasso di sconto, ormai prossimo al 4,5%, pari ad un 6% per i prestiti a famiglie e imprese con meriti creditizi eccellenti, di oltre il 9% per chi li ha parecchio meno virtuosi, non sta raffreddando il carrello della spesa. Sarebbe bene che il nostro Governo, per stabilizzare la spesa quotidiana congelasse, per alimentari e prodotti di prima necessità, l'Iva per almeno 3 o 4 trimestri, periodo in cui dovrebbe circoscriversi la recessione, in modo da tranquillizzare i timori crescenti del mondo della distribuzione e del commercio, e riportare l'inflazione sotto la soglia del 5/6%. L'ulteriore abbattimento lo determinerà il calo della domanda. 

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