Regione Lazio, trasporti efficienti per rilanciare il turismo e l'economia
La macchina socio-economica italiana, almeno fino al primo quarter, ha retto bene sia l'impatto geo-politico che quello del residuo pandemico. Sarà da valutare quello del trimestre in corso e soprattutto del prossimo, ovvero penultimo dell'anno, che da sempre fa presagire gli accadimenti che si verificheranno, sia nell'ultimo trimestre, che nel primo del successivo anno. Per ora a fare la differenza extralarge in positivo, ci sta pensando l'attratività turistica, a forte trazione statunitense, che potrebbe avere una ricaduta sul Pil nostrano migliore di sempre. Evviva, visto che anche gli italiani prevedono, nelle stragrande maggioranza dei casi, di rimanere in Italia e di spendere praticamente come lo scorso anno. Un importo che però dovrà essere riclassificato a causa dell'inflazione che sta incidendo sul potere di acquisto tra il 7 e il 10%, ovvero, a parità di volumi e uguale giro di affari, il risultato finale varrà meno di quella percentuale, che per le tasche degli italiani corrisponderà a un mini salasso. Roma grazie a un turismo in gran spolvero è completamente riemersa dal dopo Covid, il commercio e i servizi trainano il Pil romano in misura sempre più importante, un Pil che per stabilizzare le posizioni per l'intero anno, non solo come adesso da marzo a ottobre, avrebbe bisogno di un miglioramento dei servizi pubblici particolarmente rilevante e di un'offerta integrativa a quelle artistica culturale più mirata verso gli standing sociali più elevati, visto che dispone già di un livello di eccellenza nel ricettivo alberghiero cinque stelle.
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Di ulteriore importanza, per riuscire ad elevare il Pil laziale, e quindi di riflesso il reddito procapite e il potere di spesa, sarebbe di agganciare il turismo romano a quello del resto del territorio laziale, facendo Roma da traino, visto l'iperbolico numero di turisti che la invadono per 8 mesi l'anno. Riuscirci non dovrebbe essere cosa particolarmente difficile in ragione delle potenzialità poco espresse come ad esempio il territorio a vocazione vitivinicola e olivicola, che è in forte espansione, come lo è la qualità del suo prodotto, giunta vicina ai livelli dei miglior italiani. Ampliare l'offerta di ricettivo di elevato standing per attrarre un turismo vocato al l'enogastronomia, grazie anche all'eccellente e iper conosciuta cucina romana-laziale, creerebbe le condizioni per ottenere ricadute socio-economiche per una parte del territorio laziale extra Roma. Il pil laziale è di circa 170 miliardi di euro, per circa il 90% determinato dalla città di Roma, il cui reddito procapite è però inferiore di oltre il 30% a quello di Milano, mentre quello extra Roma è inferiore a quello della capitale per il 20%, attestandosi ai livelli mediani italiani. Importante sarebbe far salire quest'ultimo di 10 punti puntando sul turismo di eccellenza.
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Per riuscirci oltre al miglioramento ricettivo e ad una offerta stimolante è però essenziale che si realizzi un piano trasporti e mobilità, che ad oggi proprio non si può neppure immaginare. L'Ente Regione dovrebbe farsi promotore e organizzatore della realizzazione di una rete di trasporti, su ferro e gomma, efficiente e funzionale. Dai e con i trasporti il ricettivo si può prendere l'intera regione, e non solo Roma, una capitale del turismo nostrano, negli Aeroporti romani transitano 30 milioni di passeggeri...
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