Luigi Di Maio, "prima di andarsene dal M5s..." La clamorosa indiscrezione sul ministro: chi ha chiamato
«Luigi Di Maio è il più democristiano di tutti. Più democristiano financo di Rumor» sostiene un noto opinionista de La7. Tesi avvalorata anche dai ben informati che frequentano il ministro nella quotidianità. Da scafato politico qual è diventato, prima di rilasciare dichiarazioni ufficiali si è premurato addirittura di chiamare alcuni leader di partito. Una premura insolita e non richiesta. Pare che la telefonata sia stata orientativamente di questo tenore: «Ciao scusa se ti disturbo, volevo solo spiegarti il perché ho deciso di mollare il Movimento...». «Non serve guarda, sono problemi tuoi Luigi, capisco bene tra l'altro che il vincolo del doppio mandato fosse un problema grosso per te...».
Dall'altra parte del telefono l'imbarazzo all'improvviso. Il gelo. Ci si aspettava forse solidarietà? Preso in contropiede, prova il signor Ministro ad abbozzare una difesa stropicciata, quasi raffazzonata. «Il lavoro che ho iniziato, il percorso che ho intrapreso, le difficoltà del Paese e cose così dicendo...». Uscendo da Palazzo Chigi, con tanto di sherpa al seguito, Di Maio ha ribadito una priorità del suo nuovo partito: «Bisogna dire ai cittadini la verità, ecco perché me ne sono andato dal Movimento».
L'intenzione è certamente quella giusta, nei fatti rimane il dubbio di non esser partiti nel migliore dei modi. Per ora è solo uno spiffero di Palazzo ma con un fondo di credibile verità.