Pop Bari: sindacati a banca, 'su personale tagli dissennati'
Milano, 7 mag. (Adnkronos) - La presentazione del piano di riduzione del personale della Popolare di Bari ieri ai sindacati, nella seconda videoconferenza, "solo in minima parte è stata più approfondita, ma per quel che è stato letto, è bastato per definirla cinica, contraddittoria e inaccettabile". Lo sostengono i sindacati bancari in una nota congiunta dopo il confronto con l'azienda, parlando di "tagli lineari dissennati". Pop Bari prevede 900 esuberi e intende chiudere 94 filiali: ai sindacati ha fornito un elenco per regioni delle sedi che non saranno più operative: in Emilia-Romagna e Veneto 5 su 5; Lombardia 4 su 5; Calabria 6 su 7; Lazio 2 su 5; Marche 9 su 17; Abruzzo 39 su 97; Campania 10 su 43; Basilicata 7 su 33; Puglia 12 su 76; Molise 0 su 3. "Ancora nulla è stato detto delle 300 persone dichiarate come esuberi nelle direzioni generali e delle 600 della rete", aggiungono le segreterie di Fabi, First/Cisl, Fisac/Cgil, Uillca e Unisin. "Nello specifico, è stato illustrato uno schema di razionalizzazione dei costi relativi a forniture e consulenze, insieme ad una minima rimodulazione dell'offerta di servizi bancari. Secondo la rimodulazione proposta, in linea enunciativa, il volano del rilancio dovrebbe essere rappresentato dalla valorizzazione delle competenze e professionalità del personale ma, dalla lettura dei documenti, è proprio su questo aspetto che quanto illustrato dall'azienda risulta lacunoso e brutale, privo di una visione prospettica". Tra gli annunci, quello di "una cessione di npl quasi totale e a prezzi di mercato", ma "se quelle indicate dalla delegazione aziendale sono le basi su cui negoziare diciamo con forza - affermani i sindacati - che non dovranno essere le lavoratrici e i lavoratori a pagare le conseguenze di atti e fatti di cui altri risponderanno alla magistratura".