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Operai distratti a Trastevere: sfondato il muro del ministero

Tragedia sfiorata, il dirigente in quel momento non era in ufficio. Un pezzo di calcestruzzo è rimasto agganciato alla gru e ha devastato la stanza

Valentina Conti (foto Nicola Dalla Mura)
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Ruspe in azione nel palazzone dell'ex Ministero del Tesoro in via Ippolito Nievo, nel cuore di Trastevere. E mercoledì, intorno alle 16.30, davanti agli occhi si è materializzato l'inverosimile. Un incidente ha scosso la quotidianità dei residenti e dei dipendenti dello stabile adiacente, che ospita gli uffici dell'Invalsi. I demolitori hanno letteralmente squarciato un muro nella stanza del direttore generale Invalsi al sesto piano. Un pezzo di calcestruzzo rimasto attaccato alla cesoia del gruista ha urtato una parete di confine del Miur danneggiandola. La Redbrick, ditta costruttrice, si è immediatamente rammaricata dell'accaduto, concordando col Miur tutti gli interventi di riparazione a suo carico. Ieri mattina è stata già ripristinata la parete (di 8 centimetri di spessore) lesa dalla trave di calcestruzzo per due metri quadri. Stamane si procederà all'imbiancatura. Ma la paura ha fatto tremare il quartiere. «Assurdo, ma come si fa?», commenta Emilia T., residente. «Anche il Municipio aveva chiesto chiarezza sui controlli», ricorda B.R., un altro abitante. Il cantiere per la maxi demolizione del vecchio palazzo Rts, venduto a privati, che si trasformerà in condominio luxury, era, infatti, finito già da tempo nel mirino delle proteste dei cittadini quanto a sicurezza. Bambini e genitori con le mascherine alla vicina scuola Cesana misero in scena, ad inizio giugno, un sit-in contro polveri e rumori in via Parboni. All'attacco i sindacati: «Dall'amministrazione abbiamo ricevuto rassicurazioni sulla correttezza di tutte le procedure preliminari e in corso di esecuzione dei lavori, e ci è stato comunicato che dai sopralluoghi dei preposti alla sicurezza non erano emerse anomalie», evidenziano Fp Cgil e FlC Cgil di Roma e Lazio. Aggiungendo: «Sono state interdette alcune stanze, ma i lavoratori hanno continuato ad essere rassicurati che potevano stare nello stabile, pur denunciando disagi respiratori e forti tremori, vedendo calcinacci cadere di continuo. E poi l'incidente. È certificata la regolarità e la rispondenza alle norme, di fatto contraddetta dall'evidenza dei fatti». La demolizione «pesante» verrà conclusa domani. Simone Bega, responsabile sviluppo della Redbrick, impresa costruttrice contattata da Il Tempo, rimarca «il rapporto quotidiano nella pianificazione delle operazioni di lavoro da giorni col Miur». «La ditta, insieme al direttore dei lavori – spiega Bega - ha concordato col Miur orari (nel pomeriggio, nello specifico, dopo le 16) e tempi di intervento, in modo tale da operare nella massima sicurezza, visto il tipo di attività». «La parte dell'edificio dove è in atto la demolizione, quella verso la piazza per intenderci, al momento dell'incidente era vuota», chiarisce ancora il responsabile della Redbrick. «Col Miur – puntualizza - era stato concordato che, nel pomeriggio, dalle 16, il personale avrebbe lasciato liberi i locali, come tra l'altro è stato fatto nei giorni precedenti. Dopo l'incidente, i vigili del fuoco hanno potuto verificare la stabilità dell'edificio». Nella relazione della Direzione Lavori, a firma dell'architetto Gianfranco Brocchetti, che scrive alla ditta, si legge che «nel corso del sopralluogo effettuato sono state concordate diverse modalità di esecuzione delle demolizioni delle porzioni di solaio residue, al fine del limitare i rischi del ripetersi di questi eventi». E si ribadisce che «i vigili del fuoco intervenuti, chiamati dagli uffici del Miur, hanno confermato i danni limitati alla sola muratura di tamponamento, non interessando le strutture». Viene altresì comunicato che «la direzione lavori, congiuntamente all'impresa, hanno concordato con i dirigenti Miur l'orario dei lavori per i prossimi giorni e consigliato di spostare il personale in altri ambienti non adiacenti a quelli confinanti con l'area dei lavori».

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