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Una vita da film: così Niki Lauda è entrato nella storia

Davide Di Santo
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Niki Lauda non e' stato solo il tre volte campione mondiale di Formula 1, uno dei piu' grandi se non proprio il piu' grande pilota di sempre, ma molto, molto di piu'. LA FUGA: Era nato il 22 febbraio 1949 a Vienna, da una famiglia dell'alta borghesia che ostacolo' talmente la sua passione per le corse su pista che lui taglio' i ponti coi familiari. LO SPONSOR: Il Cavalier Enzo Ferrari si fidava moltissimo dei suggerimenti di Clay Regazzoni, e quando il pilota svizzero, che era entrato in squadra nel 1974, gli parlo' benissimo di Lauda, lo ingaggio'. Saldando tutti i debiti che aveva contratto per finanziarsi l'attivita' in Formula 2, con risultati certamente non brillantissimi. Niki ha poi ringraziato piu' volte Regazzoni: "Mi ha insegnato ad amare la vita, dopo l'incidente il suo insegnamento e' stato ancora piu' prezioso, se c'era un talento di Clay superiore agli altri era il suo pensare positivo". IL BUONGIORNO: La scommessa di Enzo Ferrari si dimostro' subito giusta: al debutto, nel GP d'Argentina a Buenos Aires,Lauda fu subito secondo e nella quarta tappa a Jarama, in Spagna, si aggiudico' la gara, la prima delle Rosse dal 1972. - IL RECORD E' stato l'unico pilota a vincere il Mondiale con le due case costruttori piu' famose, Ferrari ('75 e '77) e McLaren ('84). Ha firmato complessivamente 25 Gran Premi (24 pole position) su 171 disputati. ZARATHUSTRA: Una settimana prima del Nurburgring, Lauda, malgrado fosse il pilota piu' veloce, invito' i colleghi a boicottare la prova perche' pericolosa e con scarsi sistemi di sicurezza. Ma le votazioni gli furono contrarie, come il destino. L'INCIDENTE: L'1 agosto 1976, al secondo giro del Grand Premio di Nurburgring, in Germania, dopo aver urtato un dosso all'uscita della "Bergwerk", la sua Rossa fu centrata in pieno dalla Surtees di Brett Lunger che sopraggiungeva. Dopo il violentissimo impatto fra le due vetture, il pilota austriaco fu estratto vivo dall'auto in fiamme dal collega Arturo Merzario. Era cosciente, ma subito dopo entro' in coma e ne usci' dopo quattro giorni: aveva inalato sostanze tossiche e, al momento dell'incendio, il casco si era spaccato, per cui Laudariporto' danni permanenti al viso, soprattutto nella parte destra, perdendo quasi completamente l'orecchio. - IL MIRACOLO Appena sei settimane dopo il drammatico incidente, il 12 settembre '76, dopo aver saltato appena due gare, Niki, che aveva dominato l'inizio di stagione con quattro successo nelle prime sei gare e il secondo posto nelle altre due prove, e puntava al favoloso bis consecutivo, si ripresento' gia' in pista nel Mondiale di F1 con la sua Ferrari nel GP di Monza. E concluse con un miracoloso quarto posto. LA FRATTURA: Per la prima volta, Maranello in quel GP schiero' tre vetture, con anche Regazzoni e Reutemann. E Lauda non gradi'. A fine stagione, perse di un punto solo il titolo piloti (a favore del rivale James Hunt), ma la Ferrari vinse quello dei costruttori. Niki ci rimase male doppiamente male perche' l'anno dopo il ritiro, la Ferrari promosse Reutmann primo pilota con lui secondo. Minaccio' di passare alla McLaren, Enzo Ferrari gli restitui' la prima guida, ma lui decise comunque di chiudere il favoloso matrimonio con le Rosse, indispettendo il Cavaliere. Anche se poi anni dopo, Niki ammise: "Forse sbagliai ad andarmene". CORAGGIO: "Non ho voluto smettere come pilota di Formula 1 perche' volevo dimostrare a me stesso che potevo superare tutto quello che mi era successo". IMPRENDITORE: Dopo l'esperienza Brabham, Niki sembrava deciso ad abbandonare definitivamente la Formula1. Comunico' a Bernie Ecclestone, allora patron della scuderia, di non aver piu' voglia "di girare in circolo", e fondo' la Lauda Air, una linea aerea charter, di cui sembrava volersi occupare a tempo pieno, in Austria. Nel'99 cedette la maggioranza delle azioni alla compagnia aerea nazionale, Austrian Airways. COMPUTER: Lo chiamavano "SuperRat" e "KingRat", per via dei denti sporgenti, da topo, ma gli e' stato piu' consono il nomignolo di Computer perche' era capace di individuare i piu' piccoli difetti della vettura ed era meticoloso nel metterla a punto. Era freddo, sempre estremamente determinato nei modi, essenziale in tutto, anche nella guida, certamente non spettacolare, ma estremamente efficace. "Io un computer? Mi sembra esagerato non sono gelido, sono un uomo preciso, controllato, che fa un mestiere preciso e pericoloso, un mestiere che non consente errori, se mi distraggo rischio la vita". In realta' era cordiale, parlava con tutti, magari duro, ma chiaro e schietto. IL RITORNO: Dopo due anni alla Brabham, e altri due di esilio, Lauda firmo' per la McLaren per un ingaggio-record di 3 milioni di dollari, dove rimase quattro anni, portandola al titolo mondiale nel 1984, superando allo sprint il compagno di squadra Prost di appena mezzo punto. SPARTANO: Avrebbe potuto risistemarsi completamente i lineamenti chirurgicamente, ma accetto' solo la ricostruzione delle palpebre bruciate nell'incidente: "Dovevo migliorare la vista, e fino a quando tutto funzionera', non ci pensero'. La chirurgia estetica e' noiosa e costosa e l'unica cosa che potrebbe darmi e' un'altra faccia. La cosa importante di un intervento e' che non si deve notare. Devi avere abbastanza personalita' da superare la questione-bellezza e trovare la forza di volerti bene per come sei. Sinceramente, preferisco avere il mio piede destro che un bel viso". In realta' la fronte e parte della cute gli sono stati trapiantati. 

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