A Ponte Milvio rispuntano i lucchetti
Dopo anni romani e turisti sono tornati ad attaccarli su pali e lampioni. Federico Moccia: "È un posto diventato ormai un simbolo, sarà sempre così"
“Se un giorno uscirò di qui, mi piacerebbe venire in Italia e vedere Ponte Milvio con i lucchetti”. Termina così la lettera di Fernando, un ragazzo detenuto in Messico, fatta recapitare, poco tempo fa, al noto scrittore Federico Moccia per tramite di Mario, padre gesuita italiano che vive in un'isola carcere del Pacifico. In prigione Fernando ha letto tutti i suoi romanzi (“mi hanno permesso di viaggiare fuori dalle sbarre dell'inferno”, scrive), appassionandosi al luogo celebrato in “Tre metri sopra il cielo” e nel seguito “Ho voglia di te”. Sarà contento Fernando, sorriderà di certo quando (e se) verrà a sapere che dopo l'ultima operazione di rimozione compiuta a febbraio del 2016 dalla Sezione Pronto Intervento Centro Storico (PICS) di Roma Capitale (nel 2012 la più consistente), Ponte Milvio oggi di nuovo trabocca d'amore. Perché sì, in quel di Ponte Mollo sono tornati a splendere i lucchetti degli innamorati, moda sdoganata proprio dall'omonima pellicola “Ho voglia di te”. Ancora una volta. Un filo ininterrotto che si rincorre sulle due sponde del fiume. A centinaia, in grappoli sui sostegni di ferro si stagliano su sfondo vista Tevere; catenacci di ogni colore e dimensione che scavalcano catene e antiche mura, ce ne sono di affissi persino ai lampioni, siglati dalle iniziali, con impressi messaggi e promesse. Si confondono con la marea di scritte sugli argini che incidono sul marmo cuori e frasi sentimentali. C'è chi li immortala, chi cerca di decifrarne i segni più reconditi marcati sopra. Nel tempo si sono susseguiti interventi di rimozione dai supporti metallici per preservare il decoro del ponte. Nel 2012 i lucchetti erano divenuti persino pericolosi per la sicurezza dato il peso di centinaia e centinaia di pezzi, in parecchi arrivarono a definirli addirittura un atto di vandalismo più che di romanticismo. Ma le azioni di sgombero non hanno scoraggiato per nulla l'ardore delle coppie decise a giurarsi eterno amore. “E sarà sempre così. E' un posto che ormai è diventato un simbolo a Roma, una meta turistica nonostante tutto”, non ha dubbi Federico Moccia. “Sulla mia pagina Facebook – spiega - pubblico solitamente foto di fenomeni simili in altri Paesi, ma per gli innamorati Ponte Milvio è davvero un luogo che ha colpito l'immaginario collettivo. E spiace che proprio a Roma, dove è iniziato tutto nel 2006, non sia stato “istituzionalizzato”. In città vanno ad affiggere i lucchetti pure su altri ponti ora, così dunque è anche molto più disordinata la cosa”, osserva ancora Moccia. “E pensare – aggiunge l'autore-padre di Step idolo di milioni di ragazzine - che potrebbe essere una fonte di guadagno. A Parigi hanno tolto i lucchetti, li hanno venduti e il ricavato è stato dato in beneficenza”.