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A Torino bruciati i manichini di Salvini e Di Maio

Silvia Sfregola
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Le proteste più accese della manifestazione degli studenti sono state a Torino. Nel corso del corteo, due manifestanti, davanti alla prefettura, hanno dato fuoco a due manichini con i volti di Salvini e Di Maio. Ai lampioni della piazza sono state appese le foto dei vicepremier imbrattate di vernice rossa. "E poi saremmo io e la Lega a 'seminare odio'. Questi 'democratici' studenti, coccolati dai centri a-sociali e da qualche professore, avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica a scuola e magari di più attenzione da parte dei genitori", è stata la risposta immediata di Salvini su Facebook. Gli studenti hanno contestato anche le altre politiche del governo. "La nostra protesta è molto più ampia - spiega Samuele, 18 anni - penso alle dichiarazioni del ministro Fontana, indecenti, che difendono un solo tipo di famiglia, e alle politiche sull'immigrazione di Salvini". Non si è fatta attendere la risposta del vicepremier Di Maio che nel corso di una diretta Facebook si è rivolto ai ragazzi dicendo: "Vediamoci, venite qui, le porte dei miei ministeri sono sempre aperte. Non è vero che tagliamo scuola e università, come gira da qualche giorno sui giornali". Ma i ragazzi non hanno ritenuto soddisfacente l'invito di Di Maio. "Il Ministro dell'Istruzione Bussetti scappa dal confronto con gli studenti, e Di Maio non dà alcuna garanzia sull'aumento dei finanziamenti al diritto allo studio", ha commentato il coordinatore nazionale della Rete della Conoscenza, Giacomo Cossu che ha annunciato: "Lanceremo occupazioni e autogestioni di scuole e università nelle prossime settimane, finché le nostre richieste non verranno accolte".

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