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Ramazza e rastrello per ridare dignità allo stadio Flaminio

Giorgia Baldinacci
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Allo stadio Flaminio è partito questa mattina il progetto Wake Up Roma. Presenti all'appuntamento il presidente credito sportivo Andrea Abodi, l'assessore allo sport Daniele Frongia e il nipote dell'architetto che ha progettato lo stadio, Pierluigi Nervi. Iniziativa promossa anche da personalità dello sport come Francesco Totti, Paolo Di Canio, Aldo Montano presente stamattina per pulire insieme ai volontari di Retake Roma tutta la zona circostante l'impianto. "Io iniziai qui al Flaminio la mia vita sportiva a Roma, c'era un club di scherma e mossi i primi passi sotto questa gradinata. In parte ho contribuito a costruire la tradizione schermistica romana e oggi mi dispiace vedere questa struttura meravigliosa in simili condizioni: spero possa tornare a splendere tra qualche anno anche per mia figlia che oggi è  qui con me", ha detto parole dell'olimpionico della scherma, Aldo Montano. "Da oltre un anno stiamo lavorando per il progetto di riqualificazione complessiva del Flaminio - ha sottolineato Frongia - Il comune sta portando avanti tre linee di attività: un progetto internazionale per uno studio di conservazione, i cui lavori sono partiti già da mesi con 'La Sapienza'; un progetto temporaneo assieme al municipio da realizzare nei prossimi mesi per animare lo stadio almeno nel suo perimetro e le curve; infine il progetto definitivo che, vista l'incuria degli ultimi cinque anni, necessita di un intervento molto consistente, e per questo stiamo lavorando con il Coni. Non è facile prendere in mano uno stadio abbandonato da anni e sul quale grava un contenzioso, oltre a diversi aspetti strutturali: comunque il Flaminio sarà e resterà un impianto prevalentemente sportivo. "La riqualificazione dell'area del è un'impresa significativa: bisogna essere intraprendenti, perseveranti, determinati e coraggiosi. Oggi vediamo l'effetto di anni e anni di incuria e abbandono, situazioni protratte nel tempo, ma c'è la volonta' di dare un contributo e un sostegno da parte di alcune realta' pubbliche e private: non e' piu' il tempo della denuncia e dello sdegno, ma dell'assunzione di responsabilita' e della collaborazione", ha commentato il presidente dell'Istituto per il Credito Sportivo, Andrea Abodi, presente questa mattina allo stadio Flaminio di Roma per #wakeupflaminio.

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