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Egitto, scoperto il tempio di Ramses II

Nell'area sono stati rinvenuti frammenti di pitture policrome

Fernando M. Magliaro
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L'annuncio è di pochi giorni fa: a 25 km a sud-ovest dell'attuale periferia de Il Cairo, un'équipe di archeologi egiziani e cèchi ha rinvenuto nella necropoli di Abu Sir un tempio dedicato al Faraone Ramses II Il Grande (1279-1212 a.C.). La scoperta apre nuovi scenari sul sito archeologico fino ad oggi noto per essere luogo di sepoltura di alcuni faraoni della V Dinastia (2500-2350 a.C.) mentre la presenza di un tempio di Ramses, posteriore di ben 1200 anni, dimostra quanto forte fosse l'impulso dell'attività religiosa. Spiegano i due responsabili dello scavo, Mohamed Megahed e Miroslav Barta: “Il tempio di Ramses fornisce la prova sulla grande attenzione che il Faraone ha dedicato alla religione nell'area di Menfi e, contemporaneamente, i rinvenimenti mostrano quanto fosse profondo il culto del dio del sole, Râ” che, proprio a partire dalla V dinastia entrò nel novero delle principali divinità del pantheon egizio. Nel tempio sono stati rinvenuti frammenti di pitture policrome, che gli scienziati hanno datato risalenti fra il 1279 e il 1213 a.C., che confermano la devozione di Ramses al culto di Râ. Gli scavi sul sito di Abu Sir, sono iniziati nel 2012, a seguito della scoperta di prove archeologiche che indicavano l'esistenza di un tempo: “Eravamo a conoscenza dell'esistenza di una grande struttura grazie alle immagini satellitari ma non sapevamo che si trattasse di un tempio di Ramses II”, ha spiegato Miroslav Barta. Il Ministero egiziano delle Antichità ha spiegato - in un post sulla propria pagina facebook per presentare la scoperta - che il tempio misura 32 metri di larghezza per 51 di lunghezza ed è composto da un muro di mattoni di terra e da una corte che conduce ai pilastri dell'ingresso principale. Gli scavi hanno permesso di identificare i resti di una scala o di una rampa che portava al santuario vero e proprio che, secondo gli archeologi, era suddiviso in tre camere parallele. Nella stessa area, a febbraio 2016, erano stati trovati i resti di un battello antico di 4500 anni: 18 metri, molto ben conservata, l'imbarcazione era stata interrata su un letto di pietre in prossimità di una “màstaba” (le tombe monumentali egizie antecedenti le piramidi) identificata con la sigla AS54, di grandi dimensioni (52 metri per 24), forse sepoltura del faraone Huni (2650 a.C., III Dinastia). Quest'anno, invece, a marzo, dall'area di Abu Sir erano spuntate, da un'équipe congiunta tedesco-egiziana, i resti di due statue raffiguranti, secondo gli archeologi, dei faraoni della XIX dinastia (quella di Ramses II) “probabilmente” proprio il faraone Ramses. “Il fatto che si trovi all'entrata del tempio di Ramses - spiegò Ayman Ashmawy, il capo missione egiziano - potrebbe indicare che lo ritraesse”. La seconda statua rinvenuta, un busto di 80 cm, è un busto di Seti, padre e predecessore di Ramses, scolpito in una roccia calcarea con un viso dai tratti molto fini.

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