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L'Egitto sorprende ancora, scoperta una tomba con 17 mummie

Fernando M. Magliaro
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Un dedalo di corridoi sotterranei nella regione desertica di Touna-el-Gabal nella provincia di Minya, a 200 km a sud del Cairo nascondeva 17 mummie e numerosi sarcofagi scolpiti in pietra e in argilla. Archeologi egiziani che hanno ritrovato le 17 mummie l'hanno definita una scoperta "senza precedenti" per questa regione del centro del Paese, nel cuore di un sito archeologico deserto. In realtà, le autorità egiziane stanno cercando da mesi di rilanciare l'attività turistica nel Paese dei Faraoni e hanno moltiplicato gli annunci riguardanti scoperte di nuovi reperti archeologici: a metà aprile il Ministero aveva annunciato la scoperta di 8 mummie nella tomba di un magistrato della diciottesima dinastia (1550-1295 a.C.), vicino la città santa di Luxor, nel sud del Paese. "Abbiamo ritrovato delle catacombe che contengono alcune mummie" ha spiegato durante una conferenza stampa Salah al-Khouli, alla testa dell'equipe di archeologi dell'Università del Cairo, responsabile di questa scoperta. Si tratta di "mummie non reali" e di "un certo numero di sarcofagi scolpiti in pietra e in argilla" secondo una nota diramata dal Ministero per le Antichità. Insieme a questi reperti, sono stati ritrovati anche “bare di animali" e "due papiri scritti in demotico", una forma semplificata di geroglifico utilizzata nel periodo delle ultime dinastie faraoniche in Egitto fino alla conquista romana. Le mummie scoperte potrebbero essere datate fra il 712 e il 332 a.C., secondo Nevine al-Aref, portavoce del Ministero, il quale ha specificato che i reperti potrebbero risalire all'epoca tolemaica, vale a dire della dinastia greca che, dopo la conquista di Alessandro Magno, si insediò in Egitto fino alla definitiva conquista romana. Nel sito sono stati rinvenuti anche anfore, monete, lampade e altri oggetti domestici, che possono far pensare all'esistenza di una ben più ampia necropoli umana.

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