LA MANIFESTAZIONE
Coldiretti in piazza in difesa del pecorino romano
Cercate pure sugli scaffali del supermercato o reclamate dal vostro alimentari di fiducia il pecorino romano, convinti che solo quello possa dare il giusto gusto a una amatriciana o a una cacio e pepe. Però sappiate che quel formaggio è fatto per il 97 per cento con il latte delle pecore sarde. E che il consorzio che lo tutela si trova a Macomer, nel cuore della Sardegna. Un paradosso? Sicuramente. Sarebbe come se il consorzio della Bresaola si trovasse ad Agrigento anziché in Valtellina o che l’organismo che difende il pesto alla genovese si trovasse a Venezia. Eppure così è. La cosa, ovviamente, non garba per nulla ai pastori laziali che, oltretutto nella guerra con la Sardegna si trovano anche a dover buttare via il latte perché la loro produzione è contingentata. Così oggi, appoggiati dalla Coldiretti, sono in piazza a Roma per far sentire la loro protesta. E per appoggiare la proposta di creare una nuova Dop, quella del cacio romano. Gustosa nel nome e soprattutto a chilometro zero.