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Mercedes EQD, l'elettrico intelligente

Motori puliti da 408 cavalli per un'autonomia che arriva a 417 km

Giovanni Massini
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La Mercedes lo va ripetendo da tempo: «Entro il 2039, niente più anidride carbonica per i motori della stella». Il che sta a significare: via benzina, via diesel, via carburanti fossili. La lista sembrerebbe ridursi ad un paio di possibilità: elettrico o idrogeno, ma in padella bolle anche dell'altro. Trapelano voci su possibili carburanti alternativi, prodotti di sintesi, estremamente ecologici, ma in grado di funzionare proprio come un rifornimento di benzina o gasolio, staremo a vedere. Per il momento concentriamoci sulla nuova gamma «EQ», che sta per «Electric Intelligence» e che rappresenta il futuro Mercedes con la scossa, un futuro che, entro soli tre anni, dovrebbe già contare almeno una decina di mezzi. Oggi parliamo del primogenito, l'EQC, che veste i panni di un Suv di taglia medio grande (476 cm di lunghezza), spinto da due motori elettrici, uno che agisce sull'anteriore e l'altro sul posteriore. In totale, a disposizione ci sono ben 408 Cv, con una super coppia massima di 760 Nm. L'auto, di base, è un'anteriore, ma quando il sistema rileva qualche perdita di aderenza o quando è richiesto un rinforzino di coppia, si attiva anche il motore posteriore e la trazione diventa integrale. La struttura e si vede, deriva da quella della GLC, anche se le forme sono ancora più tondeggianti e futuribili. Internamente, la strumentazione è affidata ad un enorme schermo rettangolare, personalizzabile. Questa volta, abbiamo a che fare con un mezzo estremamente prestazionale, perché, nonostante il peso (oltre 2.400 kg, di cui circa 650 solo di pacco batterie), l'auto schizza via come un jet (lo 0-100 dichiarato è di 5.0 secondi). Le sospensioni a controllo elettronico ed il pacco batterie, allogiato in posizione centrale posteriore, aiutano questo bestione a stare in strada, conferendogli una discreta agilità, anche su misto. L'auto si guida come tutte le elettriche e si rallenta utilizzando i paddles al volante, che ricaricano la batteria e, se messi al massimo, ti fermano l'auto, i freni si usano davvero poco. L'autonomia dichiarata è di 417 km, ma ci si avvicina molto. I tempi di ricarica variano dal tipo di colonnina: con il classico sistema da 3 kW, i tempi sono infiniti (circa 25 ore), ma già con 7,4 kW si scende ad 8 ore, se poi si trova un'unità di quelle super rapide, da 110 kW, allora l'80% del pieno lo si fa con una quarantina di minuti. Si possono istallare wallbox da 3 e da 7,4 kW. L'auto è corredata del top dell'elettronica, compreso, ovviamente, il sistema MBUX (l'assistente intelligente che ha debuttato sulla nuova Classe A). Le batterie sono garantite per 8 anni o 160.000 chilometri e l'auto la si porta a casa a partire dai 76.000 euro. Sono già disponibili pochi esemplari di una serie speciale «1886», superaccessoriati, a circa 86.000 euro, la commercializzazione è prevista entro l'anno ed il pacco batterie è garantito per 8 anni o 160.000 km.

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