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Alla scoperta del racing di Citroen

Dal design alla realizzazione ecco come nascono i bolidi francesi

Massimiliano Vitelli
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Si scrive Satory, si legge Citroen. A circa 20 chilometri dal centro della capitale francese si trova un piccolo sobborgo scarsamente abitato, famoso nella nazione transalpina per essere un quartier generale militare. Qui la Gendarmerie è di casa, qui la Marina si esercita nelle incursioni. E sempre qui, la Citroen e più in generale il gruppo PSA ha realizzato la base del lavoro dedicato all'agonismo. Benvenuti nel Centro Racing Citroen, un modello di efficienza che permette al laboratorio di ricerca e di sperimentazione di testare e migliorare ogni singolo componente che verrà poi utilizzato in gara. Palmares invidiabile: circa 100 vittorie totali, 8 titoli di Campione del Mondo Rally, 3 titoli di Campione del Mondo WTCC e 4 successi nella Parigi-Dakar. La nostra visita inizia da una grande reception dove ci accolgono la Peugeot 208WRX e la C-Elysée di José Maria Lopez. A sinistra della hall, gli uffici, a destra le officine. E c'è da divertirsi. Camminiamo tra i banchi di assemblaggio e quelli prova, poi entriamo nel reparto motori, dove lavorano circa 25 dipendenti. Accanto alla zona Citroen per il WRC c'è invece un grande garage dove troviamo diversi ragazzi all'opera. Qui si «vestono» le vetture, si appongono le grandi pellicole adesive degli sponsor grazie a dei particolari phon: è il cosiddetto wrapping. Lasciamo il piano terra e ci dirigiamo a quello superiore, adibito a reparto-trasmissioni. Una piccola stanza, minimalista, attira la nostra attenzione. È quella dedicata ai test al banco. Ci sono sedile, pedaliera, cambio e un computer pronto a sfornare dati fondamentali. Torniamo giù per visitare l'area ricambi, nella quale ci si perde facilmente tra decine e decine di paraurti, portiere, e molto altro. Il tour è concluso, ora ci attende nella sala conferenze Pierre Budar, fresco responsabile di Citroen Racing dopo l'addio di Yves Matton. «In questa stagione le cose non sono andate proprio come avevamo previsto e soprattutto come speravamo – ci dice – ma siamo fortemente motivati per migliorare l'attuale situazione, anche in previsione del prossimo anno». Chiediamo conto del perché i risultati siano sotto le aspettative, la risposta è ancora diretta, senza troppi giri di parole. «Di certo le cause sono molteplici, però posso dire una cosa: se si ha a disposizione una buona vettura e dei piloti eccezionali si può vincere, se invece la macchina è perfetta ma i driver non sono i migliori in circolazione tagliare per primi il traguardo è quasi impossibile». Poi Budar si lascia andare ad una piccola confessione. «Le gare sono tutte importanti, ma se dovessi sceglierne una nella quale trionfare opterei per Montecarlo. Ha un fascino unico». Il futuro di Citroen Racing è dietro la prossima curva.

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