L'Aci e il futuro della mobilità
Il 50% degli italiani viaggia in diesel
Roma, in occasione della 72a Conferenza del Traffico e della Circolazione, l'Aci ha promosso uno studio per fare il punto della situazione sulla mobilità, mettendo a confronto le possibili soluzioni alternative ai combustibili fossili. In quanto a numeri certi: più di 1 auto su 2, immatricolata in Italia nell'ultimo anno è diesel ed il Gpl, con una quota del 5%, doppia ibride ed elettriche. E' vero che molte case automobilistiche (vedi Smart), stanno spingendo fortemente sull'elettrico, ma bisogna anche considerare il discorso dell'inquinamento e del CO2, nel suo insieme e l'Unione Europea ci va giù dura, con un programma, al 2050, che prevede un abbattimento dell'80% dei gas serra. Il termine di paragone resta il 1990, anno, dal quale, le emissioni sono aumentate e non certo diminuite. Il raggiungimento di un tale obiettivo passa, necessariamente, attraverso una «lowcarbon economy», su tutti i settori ed i trasporti dovranno fare la loro parte, abbattendo la loro quota del 60%. La stessa comunità europea è consapevole del fatto che, almeno fino al 2030, il trasporto seguiterà ad aumentare la sua quota di CO2, è inevitabile ed allora: che fare? Ci vorrebbe la bacchetta magica e, di certo, non basta l'efficientamento degli odierni motori a combustione interna. Si tratta di mettere a punto un pacchetto, che limi a dovere ogni possibile campo: motori elettrici, ibridi, carburanti alternativi, carburanti sintetici, gas, ecc e, nel frattempo, si ricomincia anche a parlare di nucleare. Per il trasporto merci, poi, la partita si gioca tutta sulla messa a punto di carburanti sintetici, meno inquinanti, ma non troppo distanti dall'odierno sistema di rifornimento. Grossa fetta dell'ecologizzazione del sistema sarà a carico delle nostre abitudini che, per forza, dovranno essere stravolte, soprattutto nei grossi agglomerati urbani, a favore di sistemi di trasporto collettivi. Tante chiacchiere, ma i dati e le previsioni parlano chiaro: tra il 2010 e il 2050, il trasporto passeggeri dovrebbe aumentare del 42% circa e quello merci del 60%7 e questo settore dà lavoro ad oltre 11 milioni di persone e rappresenta il 5% del prodotto interno lordo UE. Calcoliamo, poi, che solo il 22% dell'energia consumata in Europa è: elettrica, la percentuale più consistente risulta ancora relegata ad altre fonti e si tratta di uno scenario mondiale. Anzi, l'Unione Europea è tra le prime della classe, in fatto di tecnologie «zero-emission»: la Cina resta il maggiore consumatore di carbone e di petrolio e gli USA sono i primi consumatori di gas naturale.