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Alla scoperta del pianeta minicar

dario martini
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Piccole, leggere, fatte apposta per districarsi nel caos delle grandi città. Sono le minicar, le più amate dai ragazzini. In Italia ne circolano 80mila, il 15% solo a Roma. Nella Capitale sono ormai di moda. Sono sempre di più i quattordicenni (l'età da cui si può inziare a guidarle) che le chiedono in regalo ai genitori. I dubbi, però, sono ancora molti. Sono sicure? Come e dove vengono prodotte? Ecco allora che siamo andati a scoprirlo, direttamente in Francia, dai due maggiori produttori, Ligier (che ha anche il marchio Microcar) e Aixam. A Vichy ci accoglie monsieur Francois Ligier, che tiene subito a precisare: «Queste non sono automobili, ma quadricicli (veicoli a quattro ruote, ndr), pesano 425 kg e hanno una velocità massima di 45 km/h». La potenza massima negli ultimi anni è stata portata da 4 a 6 kw per migliorare lo spunto in sorpasso e in salita al fine di aumentare la sicurezza. Ligier ci conduce nel proprio stabilimento dove ogni giorno vedono la luce 32 minicar. Assistiamo alle varie fasi: il montaggio della struttura in alluminio, resistente ma leggera, la termoformatura e l'assemblaggio con i robot. I motori, invece, sono italiani, targati Lombardini. Dopo 21 ore la minicar è pronta. Certo, i prezzi non sono accessibili proprio a tutti. Si parte da 9mila euro per arrivare fino ai 15mila del modello Elegance. Ligier ricorda che la normativa non impone crash test per la sicurezza, ma loro, qui a Vichy, li hanno introdotti obbligatoriamente: «Guai però ad apportare modifiche alla velocità - come purtroppo i fatti di cronaca hanno insegnato - In quel caso la minicar non è più sicura». E' lo stesso concetto ribadito da Philippe Colancon, presidente di Aixam, che ci apre le porte della fabbrica di Chanas, vicino a Lione: «In caso di manomissione non c'è più garanzia - spiega - anche se è sempre più complicato modificare queste vetture». La produzione viene curata nei minimi dettagli, Aixam produce in un anno 11mila veicoli, dalla gamma Sensation ai low cost Miniauto. Questa è anche l'occasione per provare in anteprima (sarà disponibile in Italia da aprile) la minicar elettrica City, in grado di percorrere tra gli 80 e i 100 km al giorno, con sistema Abs, ricarica da tre ore e mezzo, batterie al litio da 6 kw e retrocamera per il parcheggio. Per i due colossi francesi quello italiano è il secondo mercato di riferimento. Secondo l'Ancma, l'associazione nazionale ciclo motociclo accessori, le vendite sono tornate a salire dopo il periodo negativo del 2014, con un più 64% negli ultimi due anni (6.058 quadricicli venduti nel 2016 con crescita stimata al 2030 del 140%). Le regole oggi sono più ferree: aumento del peso (da 350 a 425 kg) e della potenza (da 4 a 6 kw), obbligatorietà di un esame teorico-pratico e di un certificato medico di idoneità. Insomma, meno «macchinine» e conducenti più consapevoli.

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