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Il futuro dell'auto in mostra a Ginevra

Tiziano Carmellini
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Dopo il blitz negli States a inizio anno l'Automobile torna nel Vecchio Continente e lo fa in una piazza che da sempre è segnale di forza e innovazione: Ginevra. Con il Salone Internazionale svizzero si apre di fatto la stagione dei motori in Europa: quella che poi interessa noi, perché molte delle cose viste dall'altra parte dell'Oceano faticheranno a sbarcare sulle nostre strade. Aperto lo scorso 9 marzo il Salone di Ginevra resterà aperto fino a domenica prossima, dopo aver fatto registrare molto probabilmente, l'ennesimo record di visitatori. E meno male che si espone in terra neutra, nessuno in questo senso come la svizzera, perché a farla da padrone (supercar del Made in Italy a parte) sono stati i francesi. Prima con l'annuncio dell'acquisizione di Opel da parte del gruppo PSA, notizia che ha inevitabilmente tenuto banco soprattutto tra gli addetti ai lavori ma non solo, poi con la vittoria del prestigioso riconoscimento di «Car of the Year» vinto a mani basse dalla bellissima Peugeot 3008: sempre loro. Ma a Ginevra tra gli innumerevoli stand, tra luci, belle donne e colori, ce ne è davvero per tutti i gusti: dalle piccole cittadine sempre più connesse e la servizio dell'automobilista, alle supersportive buone soprattutto per qualche sogno ad occhi aperti. Novantanove anteprime mondiali e ben 27 europee: insomma tanta roba da vedere e provare tra innovazione e tecnologia del futuro: un futuro che mai come adesso appare davvero molto simile al presente. Connessione! È la parola attorno al quale tutto ruota, perché l'auto del futuro sarà una sorta di grande telefonino con le ruote, un mezzo in grado di interfacciarsi con chiunque, di connettersi, parlare, scaricare e lasciare il segno insomma. Tutto bello, tutto vero e tutto molto moderno, ma la cose che continua a tenere banco qui a Ginevra è l'auto dei sogni. Gli stand di Ferrari, Lamborghini, McLaren, Porsche e dei marchi più prestigiosi sono quelli più presi d'assalto dai visitatori che quest'anno si stima potrebbero sfondare la soglia dei settecentomila. Una platea di potenziali clienti da soddisfare una cosa che fa brillare gli occhi agli organizzatori. «I sondaggi rivelano come il 20% dei visitatori - ha detto Maurice Turrettini, presidente del Salone elvetico - abbia intenzione di acquistare un'auto nuova nell'anno della visita,un altro 28% entro il successivo. E contrariamente a quanto si pensi il pubblico è giovane: il 50% dei visitatori è sotto i 35 anni. Oltretutto il 25% sono donne». Chiaro quindi come tutto sia declinabile in questa chiave: tecnologia e comodità di utilizzo con grande attenzione alle app e ai particolari che fanno gola al pubblico dei più giovani. Quelli che tra qualche anno saranno i veri clienti dell'Automotive. Anche se poi le più attese, oltre ai bolidi dei sogni sui quali lasci gli occhi al salone e poi in futuro potrai al massimo sfogliare su qualche rivista specializzata, sono le auto di tutti i giorni: la Ford Fiesta, la Renault Capture, l'erede della Mokka targata Opel, la Nissan Micra e tutte quelle vetture che faranno poi i numeri. Perché il movimento è ripartita, ma è difficile dimenticare la crisi appena passata che continua ad essere una sorta di lunga ombra sul settore. Molto è letto quindi in chiave «minimal» all'insegna del compatto, del risparmio e non è un caso se le nuove citycar sono state interpretate tutte in questo senso. I costruttori sono usciti dalla crisi con auto piccole, sempre più estreme, alle auto elettriche, ma senza dimenticare i Suv. E adesso è tornato il momento di esagerare!

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