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Lavoro ad emissioni zero con Nissan E-NV200

Tiziano Carmellini
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Non parliamo solo di auto, oggi, ma di: «Smart Mobility». Da tempo, ormai, si fa un gran utilizzo del termine «Smart», letteralmente: «Furbo». Un termine abbinato agli agglomerati urbani, per l'appunto alla mobilità, alla gestione del tempo libero e del lavoro, ecc. Parlare di mobilità «Furba» implica, necessariamente, la risoluzione di due problemi base: inquinamento «0» e riduzione dei tempi morti. La Nissan ha voluto dare una risposta, a queste esigenze, con un vero e proprio ufficio mobile a propulsione elettrica. L'E-NV200 WORKSPACE è realizzato sulla base dell'omonimo commerciale ad emissioni 0», vediamo di rinfrescarci la memoria: motore da 109 Cv (lo stesso della Leaf) ed autonomia di circa 160 chilometri; possibilità di ricarica, sia attraverso la rete domestica, in circa 12 ore, sia tramite apposita stazione (costa poco più di 1.200 euro e può essere istallata tranquillamente anche nel box di casa), in circa 4 ore. Se poi ci si attacca ad una delle colonnine a ricarica rapida, si fa l'80% del pieno in meno di mezz'ora, praticamente il tempo di un caffè. L'elettrico, ormai, è una realtà, esistono auto che superano, tranquillamente, i 200 chilometri di autonomia e ce ne saranno, a breve, che arriveranno ai 500. Enel e Acea stanno investendo sull'istallazione di una rete infrastrutturale adeguata (si parla di circa 200 colonnine) ed il progetto «Eva+», capitanato dall'Enel, prevede l'elettrificazione della dorsale appenninica con 200 colonnine di ricarica (180 in Italia e 20 in Austria). Tornando al nostro ufficio mobile, grazie ad un vano di carico da 4,2 m³ di volume, all'interno del mezzo, è stato installato proprio di tutto: uno speciale tetto in vetro panoramico assicura luminosità e, quando c'è bel tempo, aprendo il portellone posteriore, si estrae una grossa panca dal pianale e ci si può sedere fuori (stile veranda); inutile dire che c'è la postazione computer con tutto quanto necessario, c'è anche la macchinetta del caffè e la bici pieghevole. L'occasione di questa «provocazione» futuribile è stata data dalla mostra capitolina, tenuta al Maxxi, sull'edilizia giapponese: «The Japanese House». Come noto a Tokyo lo spazio è ridottissimo, quindi, l'architettura ha sviluppato i moduli abitativi più disparati. Secondo la tendenza attuale, la popolazione urbana è destinata a raddoppiare entro il 2025, il che porterà con se un incremento di lavoro flessibile.

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