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Paralimpici da record

Alessio Casale e Bebe Vio

Da oggi all'Hilton di Fiumicino. I migliori si sfidano per vincere ventidue medaglie

Carlo Santi
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Un Mondiale che è un concentrato di vita e non solo di sport con campioni straordinari che insegnano a tutti la gioia, quella di competere e di lottare per vincere. Roma2017, il Mondiale della scherma paralimpica, comincia oggi: fino a domenica prossima le pedane allestite all'Hilton Rome Airport Hotel vedranno 250 atleti di 32 nazioni competere. Sono 22 i titoli da conquistare e stavolta – del resto la scherma è o no la miniera dello sport azzurro? – i nostri campioni hanno le carte in regola per fare bene. Loro hanno già testato le pedane dell'albergo visto che sono arrivati, tutti da Tirrenia dove il team si è preparato nel Centro olimpico del Coni. Che il Mondiale romano, il primo che si organizza da solo, ossia senza essere inserito in quello dei normodotati, sia già un successo lo dimostrano i numeri: non ci sono più posti per il pubblico, tutti prenotati. Questo sold out rende tutti orgogliosi anche perché per assistere alle gare occorreva prenotarsi. È il segnale che lo sport dei paralimpici non è solo importante e bello: è seguito con passione. Le Paralimpiadi di Londra prima e di Rio dopo lo hanno dimostrato. Gli occhi di tutti sono puntati sulla nostra stella, Bebe Vio, la ventenne veneta che ha una carica incredibile in tutto quello che fa, dalla televisione («tranquilli, mi sono allenata: abbiamo registrato tutto in estate») al libro alle gare, che sono la sua vita. Bebe, che non ha le mani e i piedi strappati dalla meningite, sembra uscita da una pellicola. Dopo l'operazione, che le ha salvato la vita, voleva uccidersi. Lo ha detto al padre che, presa la figlia sul serio, le ha detto: «La corda per impiccarti per la do io». Una provocazione che ha fatto desistere la figlia che adesso dice «la vita è una figata». La sua è una carica davvero speciale, per se stessa e per gli altri. Contagia tutti, Bebe, con la sua voglia di vivere, di progettare, di non fermarsi mai. È un personaggio, ma un personaggio positivo che regala il sorriso. Gli azzurri di questo Mondiale, il terzo che si svolge in Italia (a Torino 2006 e Catania nel 2011 le prime due edizioni ma questa è da single) sono 28 divisi a metà tra uomini e donne e saranno tutti protagonisti di ogni singola gara. Si comincia oggi con la prova del fioretto maschile (tre gli azzurri in gara, Matteo Betti, Matteo De Rossi ed Emanuele Lambertini): alle 9 l'inizio della gara e alle 13.50 la finale. Poi sarà la volta della sciabola femminile (Marta Nocent, Matilde Spreafico e Rossanna Pasquale le nostre), dalle 10.30 e con la finale prevista alle 14.20. Nel pomeriggio tocca alla spada femminile (Sara Bortoletto e Liliana Tolu le schermitrici azzurre) (12.30 il via, 18.20 la finale) per chiudere con il fioretto maschile (Marco Cima, Gabriele Leopizzi e Gianmarco Paoluzzi i campioni italiani), dalle 14 alle 18.40. Bebe tirerà domani pomeriggio per il titolo individuale e sabato per la gara a squadre. Gli organizzatori avevano pensato di far disputare la gara del fioretto femminile dentro l'aeroporto, esattamente nello scalo E ma ragioni di sicurezza non hanno permesso lo svolgimento dell'evento. I passeggeri dello scalo, però, potranno assistere alle competizioni che saranno trasmesse gli schermi dei terminal. Roma con questo Mondiale si pone all'attenzione generale così come la Città Etera lo ha fatto con la realizzazione del primo centro di preparazione paralimpica delle Tre Fontane che, quando sarà pronto definitivamente con la costruzione della foresteria, sarà davvero all'avanguardia. Ci manca, il sogno olimpico.

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