moda in lutto
Addio al leggendario stilista, è morto Karl Lagerfeld
Occhiali scuri, camicia bianca e chioma argentea legata in una coda di cavallo. È l'inconfodibile cifra stilistica di Karl Lagerfeld, stilista e direttore creativo di Chanel e Fendi di origine tedesca, scomparso all'età di 85 anni (anche se la reale data di nascita rimane avvolta dal mistero) a Parigi. Il Kaiser della moda è morto a seguito di un peggioramento delle sue condizioni di salute avvenute nelle ultime settimane: lo scorso gennaio lo stilista, per la prima volta, non si era presentato a salutare il pubblico al termine della sfilata di Chanel della collezione primavera-estate nella capitale francese. Celebre per le sue idee sulla moda e le sue affermazioni taglienti Lagerfeld ha "regnato" sulla fashion industry globale per decenni. I contorni della sua storia, come spesso accade alle leggende, sono nebulosi. Si sa che il padre aveva un'azienda di latte in polvere ad Amburgo e, nonostante le condizioni economiche della famiglia fossero agiate, era ben lontano dal vivere in un castello. Lo stilista arriva a Parigi nel 1952 con la madre per completare la sua istruzione e due anni dopo vince il premio Woolmark con colui che sarà il suo amico-rivale Yves Saint Laurent. La reputazione di brillante provocatore, il Kaiser la traduce poi sulle passerelle: nel 1962 per Jean Patou disegna le gonne più corte mai viste sulle catwalk parigine e in seguito, durante gli anni hippie, fa sfilare una modella con indosso nient'altro che una piuma a coprire le sue parti intime. A seguito del successo avuto con Fendi, che guida a partire dal 1965, viene chiamato nel 1983 a risollevare le sorti della maison simbolo della moda francese: Chanel. Dopo avere rivoluzionato le iconiche borse trapuntate, il tweed e i cardigan, contribuisce a creare il concetto di supermodella lanciando icone di stile del calibro di Ines de la Fressange, Claudia Schiffer, Linda Evangelista e Stella Tennant. Personaggio di punta del fashion system, Lagerfeld rimane una figura riservata. Della sua vita privata si conosce la relazione con l'aristocratico francese Jacques de Bascher. "La loquacità multilingue di Karl e la sua costante socievolezza nascondono una natura solitaria e un isolamento profondo dagli altri", scrive la sua biografa Alicia Drake. Dopo la morte di De Bascher a causa dell'Aids nel 1989, Lagerfeld ripete più volte: "Non ho sentimenti umani". Con il passare degli anni assembla la sua 'famiglia' alternativa fatta di membri del jet-set, composta da muse maschili e femminili. Tra di loro figura anche il modello statunitense Brad Kroenig, il cui figlio Hudson - il figlioccio di Lagerfeld - diventa una presenza fissa sulle passerelle di Chanel. Nel 1984 Lagerfeld lancia una casa di moda e la chiama con il suo nome. Tra le ultime iniziative, nel 2004 disegna una capsule collection per il colosso della moda low-cost H&M e contribuisce ad aumentarne le vendite mensili di un quarto. Tra le sue affermazioni, diventate celebri negli anni: "Sono una persona molto con i piedi per terra. Solo non questa Terra", "Chiunque indossi pantaloni da jogging ha perso il controllo della propria vita" e "Tutti dovrebbero andare a letto vestiti come se avessero un appuntamento alla porta".