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Ma che votiamo a fare?

Mattarella segue l'Europa, dice no a Savona e boccia il governo Lega-5 Stelle. Per scongiurare le elezioni anticipate poi convoca Cottarelli anche se nessuno lo sosterrà

Marcello Veneziani
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Alla fine, la porcata arrivò. Via il governo populista venuto dalle urne, via il ministro sgradito agli eurarchi, nasce il governo tecnico voluto dal Palazzo, nel nome del terrorismo economico europeo. Finisce un incubo e se ne apre un altro, forse peggiore. Tre mesi e stiamo peggio di prima. Il no a Savona di Mattarella e per sua bocca di tutto l'establishment, è il no all'Italia sovrana. Si va al voto, Salvini e il centro-destra partono in vantaggio, Di Maio rischia grosso e al suo posto si rivede Diba; ma ora aspettatevi il bombardamento antipopulista, il terrorismo finanziario per seminare panico tra la gente e intimidire gli elettori... Dopo lunga agonia è finita la seconda repubblica ma non si sa che roba stia cominciando: la terza repubblica, la quarta internazionale, la quinta di Beethoveen...Per ora becchiamoci l'Impero eurocratico e i suoi emissari locali. E non voglio pensare a che terremoto accadrebbe se la maggioranza ampia del parlamento, tra fratelli d'Italia, lega e grillini, puntasse sull'impeachment del Presidente della repubblica. Stiamo davanti a una crisi senza precedenti, e non è detto che la convocazione di Carlo Cottarelli stamattina al Quirinale basti a placare imercati. Quando vedi schierati dalla stessa parte... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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