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Berlusconi e Renzi, piazzisti e piacioni

Marcello Veneziani
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Ma di che vi meravigliate? Berlusconi considera da anni Renzi il suo vero erede politico. Gli somiglia nell'ottimismo e nella piacioneria, nel piazzismo e nell'egocentrismo, è pure lui one-man-show, del genere uno contro tutti, sta liquidando tutti i suoi nemici storici della sinistra e non solo, non è comunista e non è di destra, si presenta come il rottamatore della vecchia politica come fece lui nel '94, usa le battute. E poi, a differenza di tutti i delfini, inventati e poi abbattuti da Berlusconi, Renzi è venuto su per conto suo, magari avrà altri burattinai o altri sponsor, ma è come lui un self made man. Il problema allora è un altro: perché Berlusconi deve continuare a essere il sovrano in esilio della politica di centro-destra e continuare a dare le carte e usare come birilli i suoi ambasciatori presso Renzi e presso Salvini, sconfessandoli a turno? A che titolo lo fa, se per primo non crede al centro-destra e i suoi interessi divergono ormai da quel mondo? Berlusconi continua a considerarsi il proprietario di quel versante e gli altri li considera come inquilini o suoi dipendenti. Perché non lo mettete definitivamente in bacheca, sul piedistallo o in statua equestre di Cavaliere e cominciate a ragionare per conto vostro, a prescindere da lui? Sarebbe già un atto da adulti che qualcuno nel centro-destra dicesse: corro da solo, e chi ci sta ci sta; oppure, all'opposto, cerco un quadro di intese più larghe possibili, fino ad Alfano, ma trattiamo noi, senza passare dal Vecchio Regnante. Due parole merita infine il caso Parisi. Lui si sente come il legittimo leader dei moderati defraudato dalla sortita di Berlusconi. Ma lui non ha conquistato nessuna leadership sul campo, è stato un bel giorno designato da colui che ora lo delegittima. Chi lo ha posto lo ha deposto. Non discuto le sue qualità, ma non può sentirsi il legittimo leader senza essere passato da nessuna selezione, da nessuna esperienza di governo, da nessun movimento politico. E non può pretendere di vincere escludendo destra e leghisti. Parisi val bene una messa. In requiem.

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