Massacrate Trump
Che brutto spettacolo sta dando l'America al mondo. La più grande democrazia globale che si perde in una selva di pettegolezzi sessuali e non trova argomenti migliori per buttare via il candidato sgradito all' establishment che la denuncia quotidiana di avance erotiche datate venti anni fa. Se l'incontinenza sessuale fosse stato il criterio principale per scartare i presidenti, Kennedy, ancor prima di Clinton, sarebbe stato fatto fuori ben prima che lo uccidessero. Avrebbe perso la competizione con Nixon. Ma quel che non si contestò al democratico, progressista Kennedy (o al più modesto Bill Clinton), sostenuti ambedue dalla sinistra e dai poteri che contano, non può essere invece perdonato a Donald Trump, scaricato anche dal versante repubblicano dell'establishment Usa. Quando si candidò, per mesi l'argomento contro di lui fu quell'incredibile chioma biondiccia e finta. Poi si è passati a stanarlo sul politically correct, con l'appoggio sfacciato di tutti, dalla casa Bianca ai media (inclusi i nostri). Ora usano il sesso contro il consenso popolare. Noi italiani ne sappiamo qualcosa. Trump non ci piace affatto, sin dall'inizio. Rappresenta il tipico americano spaccone, a Roma direbbero sborone. Peggio di lui c'è solo la Clinton. La gente, prima che lo massacrassero, si era votata a lui perché detesta la Clinton, conosce il suo cinismo e i suoi sponsor, che sono gli avvoltoi d'America e del mondo, i suoi disegni interventisti e vuol liberarsi del politically correct. Otto anni di Obama, premio Nobel «a priori» per la pace e poi bombardiere umanitario come i predecessori, hanno tolto fiducia all'America. L'onda populista è un fenomeno mondiale e motivato, che tocca anche noi. A proposito di Obama e di noi. Che pena fare i soldatini di piombo per ordine di Obama contro la Russia e contro i nostri interessi sulla frontiera della Lettonia. Da anni prendiamo ordini e combattiamo guerre contro i nostri interessi, dalla Libia all'Iraq, dalla Siria alle sanzioni contro la Russia. E domani il reuccio Renzi andrà con Benigni alla mensa dell'Imperatore Obama. Lui li sfama, loro lo trastullano.